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1.1 – La metamorfosi del PDS (ex PCI) in DS






Abstracts II Volume cap.1.1


Il PDS fu il principale attore della coalizione dell’Ulivo, che vinse le elezioni nel 1996 e che comprendeva, tra gli altri, il Partito Popolare Italiano, il Rinnovamento Italiano e i Verdi.

Nella quota proporzionale, inoltre, il PDS si presentò insieme ad alcune formazioni minori (Comunisti Unitari, Cristiano Sociali, Federazione Laburista, Sinistra Repubblicana), apponendo nel contrassegno elettorale la dicitura “Sinistra Europea”. il PDS risultò il primo partito italiano, con quasi 8 milioni di voti e il 21,1% dei voti………………………………………………

Dal 5 febbraio 1997 al 9 giugno 1998 il Segretario del PDS Massimo D’Alema presiedette la Commissione bicamerale per le riforme istituzionali (c.d. III bicamerale). In quella circostanza D’Alema e Berlusconi ebbero un’occasione di convergenza proprio nell’ambito della Commissione bicamerale, per il processo di revisione costituzionale mirante al rafforzamento dell’esecutivo. Tuttavia entrambi erano alla ricerca di una maggiore visibilità che li legittimasse anche su un piano non esclusivamente partitico, in attesa del decorso del Governo Prodi, preparandosi così a superarlo da una prospettiva forse più conveniente in termini politico-istituzionali.

Improvvisamente Berlusconi non ritenne più conveniente proseguire in quelle riforme costituzionali, forse convinto di vincere alle prossime elezioni. D’Alema accantonò pure quel progetto perché, come disse, le riforme costituzionali dovevano avere un consenso il più largo possibile e non essere motivo di divisione.

Il 20 febbraio 1997 Massimo D'Alema aprì al Palaeur di Roma, davanti a 1130 delegati e a 600 ospiti, il 2°congresso del PDS. Tema dell'assise: “La sinistra e il governo dell'Italia”. La relazione di Marco Minniti verteva sul “nuovo partito della sinistra” e anticipava la mozione guida del segretario D'Alema che lanciava la “Cosa 2”. una nuova forza politica che aggregasse il PDS ad altre forze di sinistra per costruire una forza più grande della sinistra italiana. Il congresso approvò all’unanimità.

Il 14 febbraio 1998 si costituì a Firenze una nuova formazione politica denominata Democratici di Sinistra (DS),…………………………………………………………………………………..

…………………………………………………………….Dal 13 al 16 gennaio 2000 i dirigenti del partito DS organizzarono il loro primo congresso a Torino . Si confrontarono due mozioni:

– La prima, maggioritaria, proponeva la riconferma di Veltroni come segretario, con l'appoggio, tra gli altri, del premier in carica D'Alema; sosteneva il superamento della contrapposizione della Sinistra con il fronte moderato e rilanciava il progetto di coalizione dell'Ulivo, asserendo che l'Ulivo era il futuro dell'Italia. Veltroni aveva dichiarato nella sua relazione: "Sinistra riformista, ambientalismo e centro democratico sono culture ed esperienze che hanno bisogno l'una delle altre. Guai a pensare a nuovi fronti progressisti, o a contrapporre l'identità dei moderati a quella della Sinistra."

– La seconda mozione rilanciava la presenza di una minoranza legata in maniera più sostanziale al ruolo della Sinistra: sosteneva che l'Ulivo avrebbe dovuto essere un'alleanza politica plurale, ma al contempo che il rafforzamento della coalizione non potesse risolversi nella dissoluzione delle diverse identità politiche.1

La prima mozione ottenne la maggioranza dei consensi, con il 79,9%. In quella occasione congressuale, inoltre, i DS approvarono lo statuto del partito. Molti affermano che con quel congresso i DS si fossero adeguati alla socialdemocrazia. In verità per timori di ulteriori scissioni non vi fu mai una revisione radicale ed un’abiura del marxismo-leninismo, come fecero i socialdemocratici in Germania a Bad Godesberg nel 1956 e come fecero i laburisti inglesi con la” Terza Via” di Blair.

Caduto il governo D’Alema (apr. 2000), dopo i deludenti risultati elettorali alle elezioni europee del 1999 ed alle amministrative del 2000. i DS sostennero il governo Amato, ma le elezioni del 2001 diedero al partito solo il 16,6% dei voti costringendo di lì a poco alle dimissioni Veltroni.

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