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Finanziamento pubblico dei partiti


Condivido la scelta del circolo del PD Abbiatense di abbassare il costo della tessera di iscrizione annuale per i più giovani ma per me la rinuncia al finanziamento pubblico dei partiti è un grave errore. A prescindere che un finanziamento pubblico se pure parziale continuerà sino al 2017, dopo si baserà solo su contributi privati e qui cominciano gli interrogativi: siamo sicuri che questi finanziamenti privati siano sufficienti e che non sorgano conflitti di interessi?

L’iniziativa di abrogare il finanziamento pubblico nasce per lo giusto sdegno di come i finanziamenti, sino ad ora “principeschi”, siano stati in qualche caso destinati ad uso personale, cioè rubati, ma la cura proposta è troppo drastica perché ci giochiamo la democrazia nel senso letterale del termine: governo del popolo.

Ormai i partiti si sono ristretti, non contano più come una volta milioni di iscritti, quindi il due per mille e il contributo del rinnovo delle tessere sono insufficienti per garantire un minimo di funzionalità ad una struttura partitica, si risponde: “ma c’è il finanziamento privato!” Dando per scontato che il finanziamento privato avvenga con la massima trasparenza crea dei conflitti di classe favorendo i ceti più abbienti, quindi orientando la vittoria di una forza politica in funzione del censo.Chi si può permettere di pagare mille euro per una cena per raccolta fondi?

Saranno pochi gli operai e gli impiegati che lo potrebbero fare!

Vogliamo tornare ai primordi del Regno d’Italia dove votavano solo i cittadini che godevano di un certo reddito.La scelta fatta dal Governo, e in parte condivisa dai 5 Stelle, si ispira agli Stati Uniti, dove a parte che vota solo una minoranza del Paese, il finanziamento privato genera un gigantesco conflitto di interessi come ben spiega Noam Chomsky nel suo libro America, No we can’t, dove spiega come “nella storia americana 9 elezioni si 10 vengono vinte dal candidato che ha ottenuto più finanziamenti”, vogliamo arrivare a questo? Avere un Governo della aristocrazia dove parafrasando il termine sono solo i migliori, alias i più ricchi, che governano.

Mi auguro che il senso sociale del PD prevalga, varando una legge per un finanziamento pubblico, parco, trasparente e controllato, altrimenti non avrebbe molto senso definirsi partito di Sinistra.



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