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Deutsche Bank: ad un passo dal burrone

Nel 2015 Deutsche Bank ha perso 6,8 miliardi di euro (dati ufficiali FMI)

Deutche Bank "zero hedge" come (a suo tempo) Lehman Brothers...?


Il Fondo monetario internazionale (FMI) ha pubblicato un rapporto di 63 pagine sul settore bancario e assicurativo tedesco. Si tratta di un lungo e approfondito rapporto, con il punto chiave a pagina 42: "Deutsche Bank sembra essere il più importante contributore netto ai rischi sistemici nel sistema bancario globale".

Poi, la Federal Reserve degli Stati Uniti ha detto che la controllata statunitense di Deutsche Bank è stata una delle due banche (l'altro era Santander) che non hanno superato l’annuale stress test. La Fed ha osservato che la controllata statunitense ha rafforzato la sua posizione di capitale dal suo fallimento precedente, ma che c'era ancora molto lavoro da fare. I mercati hanno punito pure Deutsche Bank, già scossa dalla Brexit, spingendo giù le sue azioni, al loro livello più basso in 30 anni.

Se Deutsche Bank si trova davvero sull'orlo di una crisi - e riteniamo che lo sia - le implicazioni si faranno sentire in tutto il mondo, ma in primo luogo si faranno sentire sulla Germania.

Deutsche Bank non è solo la più grande banca della Germania. Il ruolo politico che essa svolge in Germania è unico rispetto agli altri paesi. L'importanza di Deutsche Bank in Germania è molte volte superiore a quella che fu - in termini di paragone - l'importanza di una banca d'investimento come Lehman Brothers per gli Stati Uniti nel 2008, (ceteris paribus, ndt). Deutsche Bank è tecnicamente una banca privata, ma è legata al governo federale tedesco in modo indiretto e per la maggior parte delle grandi aziende tedesche per via diretta. Il suo destino sarà quindi condiviso da tutta la Germania ai suoi livelli più alti.


Deutsche Bank fu fondata nel 1870, tecnicamente un anno prima che la Prussia dichiarasse che il Reich Tedesco andava a prendere in Europa il posto del Sacro Romano Impero. Si tratta di una delle tre grandi banche tedesche - le altre due sono CommerzBank (fondata anche lei nel 1870) e Dresdner Bank (fondata nel 1872 e recentemente acquistata da CommerzBank nel 2009) -, e ha svolto i due ruoli di fornitore dei capitali da una parte, e 'mastro burattinaio' dall'altro, nello sviluppo della la macchina industriale tedesca nel corso dell'ultimo secolo e mezzo.


Appena dopo la sua fondazione, la Germania era ancora estremamente povera. Deutsche Bank forniva prestiti a breve termine e in cambio riceveva quote del capitale azionario delle società da essa finanziate. A metà degli anni '80, secondo uno studio del governo tedesco, le tre grandi banche erano stimate controllare di autorità il voto azionario per oltre i tre quarti delle quote totali della maggior parte delle più grandi aziende tedesche. Un rapporto del 1995 della divisione federale di ricerca del Congresso degli Stati Uniti ha stimato che le tre grandi di per sé, senza contare le azioni da esse detenute a nome dei loro clienti, tenessero direttamwente il controllo del 30% dei seggi nei comitati consultivi di tutte le società tedesche (quotate). Disaggregare (o 'sterilizzare') il contributo della Deutsche Bank dagli obiettivi politici del governo federale tedesco o dalla struttura delle maggiori imprese tedesche è virtualmente impossibile. Sono tutte entità indissolubilmente legate.


Negli anni '90 e nei primi anni 2000, Deutsche Bank ha cercato di mantenere il suo ruolo unico (nel contesto tedesco-europeo) e allo stesso tempo approfittare della globalizzazione finanziaria. Questo significa operare sempre di più come una tipica banca d'investimento. Deutsche Bank ha dato la priorità a profitti di breve termine ed a investimenti in attività relativamente rischiose, tra cui i famosi titoli garantiti da mutui subprime del mercato immobiliare statunitense (esattamente come le grandi banche d'investimento americane, fra cui Lehman Bros, ndt). In Germania, il significato della crisi finanziaria del 2008 non ha riguardato solo una cospicua perdita di denaro pubblico, ma il fatto che Deutsche Bank, per tanto tempo un simbolo virtuoso dell'economia tedesca, è stata delegittimata e di fatto coinvolta nel novero degli agenti finanziari caratterizzati da comportamenti ad alto rischio (al pari degli speculatori di professione, ndt). Oltre ai problemi di bilancio, già gravi di per sé, per quel che la riguarda si devono ancora affrontare una serie di indagini, problemi legali, scandali e potenziali multe da pagare nei prossimi anni (e di questo si parla pochissimo sui media tedeschi, ndt). La banca è caduta piuttosto in basso rispetto al piedistallo ove era stata posta ai suoi inizi...


Deutsche Bank, Commerzbank e in effetti la maggior parte delle banche tedesche sono state in grado di fermare l'emorragia gravissima che le minacciava nel 2008, ma non a guarire definitivamente la ferita. Queste banche sono in difficoltà in gran parte per la politica monetaria ultra-accomodante messa in atto da parte della Banca Centrale Europea (BCE) per tentare di stimolare il rilancio dell'economia europea. La BCE ha tagliato drasticamente i tassi di interesse, ha trasferito i tassi di deposito in territorio negativo e ha intrapreso un programma di ri-acquisto ambizioso di asset bancari nel tentativo di stimolare l'aumento dell'inflazione e la crescita economica in tutto il blocco continentale europeo (Germania inclusa, ndt)


I bassi tassi di interesse, tuttavia, tagliano i margini di profitto delle banche tedesche (ed europee in genere, ndt) e hanno già costretto alcune banche, in particolare proprio Deutsche Bank, ad introdurre nuove commissioni ed annunciare tagli di posti di lavoro nel settore bancario (come del resto in tutta Europa, Italia inclusa, ndt). In realtà, il 'cane da guardia' (watchdog) finanziario tedesco, la BaFin, stima che circa la metà delle banche tedesche mostrano un'esposizione molto alta alle variazioni dei tassi di interesse e di conseguenza questo le induce a detenere in deposito più capitali (per mitigare il rischio conseguente, ndt). Un altro effetto collaterale dei bassi tassi di interesse è stato quello, secondo il FMI, che alcune banche tedesche si sono rivolte a investire nei titoli più rischiosi quali i titoli sovrani del Tesoro spagnoli e italiani. Con l'Europa mediterranea che a sua volta sta affrontando i suoi problemi bancari interni (ma molto diversi per struttura di rischio da quelli tedeschi, ndt), le politiche di stimolo agli investimenti in Italia e in Spagna stanno compromettendo ulteriormente le prospettive per le banche tedesche.


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A maggio, abbiamo pubblicato uno studio dell'economia tedesca dal titolo "La crisi invisibile della Germania." Abbiamo sottolineato la attuale dipendenza della Germania dalle esportazioni, e come non è semplicemente fattibile per la Germania di mantenere gli attuali livelli di export in un'economia globale che è stagnante nel migliore dei casi, e in molti luoghi in tutto il mondo è addirittura in vari gradi di crisi (infatti, a chi si venderebbe? alla lunga l'export in decrescita è insostenibile... ndt). Qualora anche gli Stati Uniti entrassero in una recessione ciclica quel che resta della domanda globale a puntellare l'economia tedesca crollerà, e ciò che una volta sembrava invisibile emergerà chiaro come il sole. Nel nostro rapporto, abbiamo anche notato che l'analogia più forte riguardo delle attuali difficoltà della Germania è quella col Giappone 'campione di export' fra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90. Il primo avvertimento dell'imminente crisi del fenomeno del 'miracolo giapponese' venne ad opera della 'Banca dei regolamenti internazionali' (BRI) che segnalò come le banche giapponesi sarebbero state sospese dalle transazioni internazionali proprio a causa delle riserve (di capitale), ritenute insufficienti. Noi non possiamo fare a meno di vedere gli eventi di ieri, e in particolare la pubblicazione dello studio del FMI, come una bandierina rossa di allarme analoga. L'analogia non è "a tenuta stagna", naturalmente, perché le riserve di capitale non sembrano (ancora) essere un problema per Deutsche Bank e per le banche tedesche nel loro insieme. Il rapporto del FMI mette in chiaro che ci sono "notevoli riserve di capitale" su tutta la linea per il sistema delle banche tedesche, inclusa Deutsche Bank (anche se fa notare che il rapporto cosiddetto di Tier1 per le attività di Deutsche Bank è sceso precipitosamente in conseguenza della crisi finanziaria del 2008). Una cosa che ha attirato la nostra attenzione è però il fatto che, rispetto alle banche della loro stessa classe, il rapporto delle attività ponderate sul rischio sul totale delle attività è solo del 31,2 per cento - che vale appena un terzo di quello delle banche degli Stati Uniti, e circa il 25 per cento in meno rispetto a quello medio delle altre banche della stessa categoria nella zona euro. Nel complesso, le banche tedesche stanno minimizzando le perdite evitando di finanziare le imprese più rischiose. Questo tradisce però il fatto che ci deve essere un punto debole nel sistema che sta costringendo le banche tedesche a mostrarsi così prudenti se non proprio 'avverse al rischio'. Deutsche Bank sta mostrando segni di debolezza più di ogni altra istituzione tedesca in questo momento. L'anno scorso, la Deutsche Bank ha registrato una perdita netta di circa 6.7 miliardi di euro, o $ 7.4 miliardi di dollari. Il CFO (tesoriere capo, ndt) di Deutsche Bank ha detto alla CNBC che non si aspetta che Deutsche Bank ritrovare la via del ritorno all'utile fino al 2018, al più presto. Nalla prima relazione trimestrale di Deutsche Bank per il 2016 ha dichiarato che i ricavi sono scesi del 22 per cento anno su anno - e questo è tanto più grave se confrontato a un anno (quello passato) in cui la banca ha registrato una perdita a 10 cifre (cioè per decine di miliardi di euro..., ndt). Nel solo anno scorso, la Deutsche Bank ha licenziato decine di migliaia di lavoratori e ha visto declassamenti di rating sia da Fitch e Moody per il suo debito a lungo termine e il suo rating di deposito. Deutsche Bank è anche seduta su qualcosa come 41,9 miliardi di miliardi di $ (non è un refuso) di valore a bilancio dei titoli su strumenti derivati, un'eredità senza dubbio dalle sue attività precedenti al 2008, e forse anche della sua attività posteriore al 2008. La crisi non è più invisibile, insomma. Sia il FMI, che la Germania istituzionale e i mercati di tutto il mondo, la vedono chiaramente. Questa è una di quelle situazioni in cui non ci reca alcuna soddisfazione o piacere dire che ieri è stata una buona giornata per le nostre previsioni. E' stato anche un brutto giorno per Deutsche Bank, certamente, e per estensione per l'economia globale. Se i prossimi sviluppi di questa situazione continueranno a dispiegarsi nella direzione che noi temiamo, purtroppo non sarà neanche l'ultima.











https://geopoliticalfutures.com/signs-of-trouble-for-deutsche-bank/


http://www.nextquotidiano.it/deutsche-bank/


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