Referendum costituzionale visto dagli italiani all'estero: una riforma cristallina
Le tre ragioni che potrebbero spingere gli Italiani all’estero a votare SI. Hanno ragione tutti, ecco … quelli per il si e quelli per il no! Dopo aver partecipato ad alcune riunioni sul tema (fra le altre, una col sottosegretario Sandro Gozi a Parigi e un’altra, organizzata a Milano dal Movimento Milano Civica con ben 4 specialisti : Luciano Belli Paci, Felice Besostri, Roberto Cociancich e Giulio Enea Vigevani) devo confessare che sono perso. Allora, con quelle mie quattro carabattole di nozioni sulla democrazia, mi toccherà comunque fare una scelta, come molti altri Italiani all’estero. A parte il fatto che l’armonizzare il Senato italiano con quelli francese e tedesco mi sembra positivo, chi non paga le tasse in Italia la pensa differentemente da chi, col voto, vorrebbe dare una spallata al quei rompiscatole di Renzi e di tutto il suo governo (a noi Italiani piace giocare ai birilli: appena c’é un’autorità costituita, bisogna tirarla giù … e poco importa cosa viene poi). Nel 2013, circa il 67% degli Italiani in Francia voto’ per Mario Monti, non perché di centro-destra, ma per ringraziarlo di aver ridato loro quella dignità persa durante il ventennio bi-partisan. Per anni, noialtri poveri Italioti non sapevamo più cosa rispondere a chi ci chiedeva « Ma come fate a votare ancora per quello là ? Non vi vergognate ?!? » ed camminavamo a testa bassa, rasente i muri, per schivare questa legittima domanda. Abbiamo poi tutti tirato un gran sospiro di sollievo, quando, il 5 maggio 2011, il nostro Giuliano Pisapia si gongolava in piazza Duomo per ringraziare i cittadini d’averlo eletto (fu l’inizio della fine dei balletti di Arcore), e cantato in piazza, quella sera del 9 novembre (sempre 2011), quando quel disastro di primo ministro si fece licenziare dal Presidente Napolitano. Ora, dopo la fierezza ritrovata, pensiamo addirittura che il Matteo Renzi è uno che sa farsi rispettare dai principali dirigenti internazionali, al punto che taluni si permettono anche di tesserne pubblicamente le lodi! Potremmo noi, che abbiamo infine ricominciato a portare alta la nostra italianità nel mondo, votargli contro? Non fosse per questa ragione, penso che una buona parte degli emigrati (Italiani a tutti gli effetti, come chi è rimasto nelle patrie balere, per favore) non si divertirà a giocare ai birilli con Renzi. D’altra parte, oltre a chi dispone di formazione superiore (artisti, studenti, docenti, ricercatori, dirigenti, cioè una buona parte dell’ultima generazione di emigrati), anche chi si guadagna la michetta può capire quanto sia importante non destabilizzare il governo attuale. Andremmo dunque a farlo nel momento in cui la ripresa in Italia è ancora fragile? Contro un governo che di riforme strutturali ne ha fatte ben di più che in certi altri paesi, come la Francia ? Non permettendo cosi’ di attuare nei fatti quelle stesse riforme che tutti, fuori d’Italia, salutano come la medicina di un Bel Paese ancora troppo leso da tanti privilegi, corruzioni e criminalità ? Andando alle prossime elezioni regionali, già nella primavera 2017? Ma quanto mai ??? Cà, nisciuno è fesso! Abbiamo un governo che lavora e che sa farsi rispettare ovunque (vedasi recente diatriba coi signori della Commissione Europea sul budget nostrano del 2017) e adesso dovremmo farlo saltare per soddisfare tutti quegli invidiosi pronti a fregargli il posto? … specia un atem, bagai : ciapa el ticket e metess in cua, per piasé ! … aspetti, dunque, fanciullo: prenda tranquillamente il biglietto e, poscia, voglia degnare di mettersi in coda, per favore! Non bastassero questi due argomenti, chi vive all’estero sa guardare anche alla situazione internazionale, turbulenta e piena d’incognite, con quello zar di Putin, pronto a scatenare la terza guerra mondiale. Potremmo noi fragilizzare l’Europa, cominciando quel gioco di domino che coinvolgerebbe prima la Francia e poi la Germania? Non sto scherzando: tutti i potentati antidemocratici, da Putin a Orban, da Dunald Trump a Marine Le Pen, aspettano solo il nostro voto per andare avanti coi loro loschi progetti. E chi ne soffrirebbe ? In primis, la fragile ripresa economica in Italia ed in Europa, con relativa stagnazione della disoccupazione: volete dunque che i disoccupati continuino a cercar lavoro, senza trovarlo? Personalmente, sono ormai stanco di quel circo massimo che il gran saltimbanco ci propina, per aggraziarsi la nostra fin troppo sollecitata attenzione : gli sono grato di aver rovesciato sulla piazza pubblica quella pattumiera ch’era diventata l’Itaglietta della seconda repubblica, ma adesso è ora di rimboccarsi le maniche e mettersi al lavoro … non la povera Virgina Raggi sotto tutela, fin dentro al Campidoglio ! Ecco perché, anche se non sapro’ mai in dettaglio tutte le buone ragioni costituzionali per averlo fatto (ignorante che sono, l’ammetto), sono fiero di questa Italia che combatte la corruzione e la criminalità organizzata, che sta facendo le buone, pur se imperfette, riforme utili al rilancio del nostro Bel Paese, che mi permette di camminare a testa alta anche davanti ai più arroganti d’altri paesi … e votero’ SI. Anche perché, far votare ai senatori solo quelle riforme di interesse generale, senza più concedergli il piacere del gioco dei birilli mi sembra anch’essa una buona ragione per votare SI.