top of page

Referendum: vince il No, Renzi rottamato




La storia non procede mai linearmente: il più delle volte si fanno due passi avanti ed uno indietro. Con Renzi primo ministro abbiamo avuto due anni in forzato ricupero: ora un passo indietro? La storia insegna che i problemi politici irrisolti si presentano dopo alcuni anni in forma ancor più grave.

A quando la rivincita (la seconda per Renzi)? Anche nel novembre del 2012 quando fu sconfitto alle primarie del PD di lui si diceva la stessa cosa. Ma nel febbraio 2014, dopo la sconfitta di Bersani alle elezioni ed dopo un anno di governo dell' imbelle Letta nel febbraio 2014 Renzi era acclamato con l'82% dei voti segretario del PD ed un mese dopo era presidente del Consiglio.

Il Sig. Renzi non è un Di Pietro, un mezzadro-parvenu della politica (la politica inizia e finisce done inizia e finisce il DiPietro pensiero) destinato a scomparire. Renzi è il migliore interprete di quella sinistra riformista italiana ed Europea che vuole coniugare sviluppo ed equità (a tutti pari opportunità ma anche pari doveri). La sconfitta è stata causata essenzialmente da due grandi nomi: Berlusconi e la CGIL di Camusso&Landini come era stato ampiamente previsto mesi fa, in tempi non sospetti...



per maggiore approfondimento riportiamo gli editoriali scritti più di un anno fa

Renzi stravince: compatta il suo partito PD (anche la sinistra clientelare e dissidente) imponendo Sergio Mattarella come Presidente della Repubblica. Prima delle elezioni porta (quasi) a casa la legge elettorale: l’Italicum, con buona pace di Bersani &Co (terrorizzati dalla possibilità di non essere rieletti). Le riforme costituzionali purtroppo sono in alto mare. E chi nella sinistra denunciava il patto del Nazareno tra Renzi e Berlusconi come la risurrezione offerta ad un condannato per frode fiscale deve ricredersi. Il governo con i centristi tiene. Ma la supervittoria può avere un prezzo: le clientele di sinistra e destra, escluse, sono alla ricerca di una imboscata per sopravvivere. Per continuare a vincere Renzi ha bisogno di prendere voti dai centristi, dividere M5S e SEL e rivitalizzare il PD lasciando sedimentare le scorie.

Sergio Mattarella eletto Presidente della Repubblica alla quarta votazione con 665 voti (ne sarebbero bastati 505). Il PD non ripete il suicidio perpetuato due anni fa con Prodi e Marini. Segno che sia il candidato sia la leadership di Renzi che l’ha voluto è vincente. Il nuovo presidente proviene da una famiglia notabile siciliana da sempre schierata con il partito cattolico la DC. Ha avuto un fratello assassinato dalla mafia. Lui stesso (si mormora) è un cattolico integralista. Giudice costituzionale, ha sempre tenuto un basso profilo, ma da ministro optò sempre per scelte coraggiose che si rivelano tuttora storicamente corrette. Che la lotta alla mafia non si tramuti in proclami da “grida Manzoniane” mentre la mafia e la corruzione continua a dilagare in Italia.


#35 - www. progressistilombardi.blogspot.it del 24 febbraio 2015

Berlusconi rompe il patto del Nazareno (un insieme di riforme costituzionali concordate con Renzi un anno fa) per l’opposizione interna del suo partito. Forza Italia vede crollare il consenso tra gli elettori e la minoranza il proprio futuro. In verità Il Cavaliere aveva stipulato quel patto anche per mettere al riparo le sue aziende e se stesso dalle bizze della magistratura. Renzi dovrà pur concedere qualcosa se vuole portare a termine la riforma costituzionale, mentre per la legge elettorale le insidie vengono dalla minoranza statalista del PD.

Il Jobs Act approvato dal Consiglio dei ministri rottama parte dello statuto dei lavoratori: un vero colpo da maestro da parte di Renzi. Con l’elezione di Mattarella a Presidente della Repubblica ha ascoltato la sinistra del suo partito e non. Con l’approvazione del Jobs Act ha accontentato i suoi alleati di destra i cui numeri in Parlamento gli sono indispensabili. Prodi nel suo ultimo governo di coalizione doveva subire il ricatto infinito da parte dei cespugli di sinistra e destra che essendo determinanti lo ricattavano. Nessun cespuglio (clientelare) di destra o sinistra è determinante per Renzi. Il Jobs Act da solo non farà ripartire l’economia. Occorre ridurre tutte le rendite parassitarie e convogliare le risorse disponibili verso i settori produttivi...



10 marzo 2015 approvata alla Camera, dopo il Senato, la riforma costituzionale. Il senato non elettivo sarà sostituito da rappresentanti delle Regioni. L’opposizione non ha cambiato idea nonostante la pausa concessa per l’elezione del Presidente della Repubblica. M5S, Lega e SEL contro.

La novità è che anche Forza Italia, sull’orlo di una rottura interna ha votato contro seguendo il consiglio di Berlusconi che ha dichiarato finito il patto con Renzi per ammodernare la Costituzione di comune accordo...








sommario


Attualità...
Cerca per etichetta...
Seguici su...
  • Facebook Basic Black
  • Twitter Basic Black
Archivio
bottom of page