Fusione Luxottica- Exilor. Un altro pezzo di made in Italy va in Francia
Luxottica "sposa" la francese Essilor, realizzando una fusione che vale 50 miliardi di euro. La notizia, confermata dopo le indiscrezioni pubblicate dal Financial Times, ha fatto volare in Borsa il titolo della compagnia italiana, che ha toccato quota +14%. Nasce così un colosso mondiale nel settore dell'occhialeria, EssilorLuxottica, con più di 140 mila dipendenti e vendite in oltre 150 Paesi. Ecco le cose da sapere sull'operazione, in grado di modificare le dinamiche dell'intero settore.
1. Del Vecchio principale azionista
Leonardo Del Vecchio, fondatore e presidente di Luxottica, sarà azionista di maggioranza della nuova società, con una quota compresa tra il 31 e il 38%. Avrà la carica di presidente esecutivo, mentre l'amministratore delegato di Essilor, Hubert Sagnieres, sarà vice presidente esecutivo.
2. Cda diviso esattamente a metà
Il consiglio di amministrazione, tuttavia, sarà diviso esattamente a metà, così come il capitale sociale. Del Vecchio, attraverso la sua cassaforte Delfin, nominerà otto componenti del board. Altri otto saranno nominati da Essilor. Dal punto di vista tecnico sono i francesi che comprano Luxottica, offrendo 0,461 azioni in cambio di 1 azione del gruppo italiano. Del Vecchio rimarrà primo azionista perché Essilor è una public company priva di un socio "forte". I dipendenti stessi sono i principali azionisti, con l’8,3% del capitale. La loro quota scenderà a circa il 4%, mentre quella della Delfin passerà dal 61,9 al 31-38%.
3. Ricavi netti per oltre 15 miliardi di euro
Sulla base dei risultati economici ottenuti nel 2015 dalle due società, l'unione è destinata a produrre un fatturato teorico di oltre 15 miliardi di euro e un margine operativo lordo di circa 3,5 miliardi.
4. Azienda quotata a Parigi
La nuova compagnia sarà una società di diritto francese, con sede sociale nella regione di Parigi. Il closing dell’operazione è previsto per il secondo semestre del 2017. Successivamente, secondo Bloomberg, i francesi lanceranno un'Opa obbligatoria sulla totalità delle rimanenti azioni Luxottica ancora in circolazione, finalizzata a rimuovere il titolo da Piazza Affari. La holding di controllo resterà così quotata soltanto in Francia.Le Monde sottolinea che è Essilor a comprare Luxottica. Insomma, scrive Le Monde, «nascerà una società di diritto francese, quotata a Parigi e con sede a Chareton, nella Val de Marne».
5. Mercato in forte crescita
L'azienda che nascerà dalla fusione potrà candidarsi al ruolo di leader globale in un mercato che vale complessivamente circa 100 miliardi di euro e che sta attraversando una fase di forte crescita. Gli analisti sono ottimisti e prevedono che il settore possa crescere di oltre il 2% fino al 2020. Secondo Goldman Sachs, inoltre, la completa integrazione verticale consentirà a EssilorLuxottica di crescere ancora di più nel medio termine, in particolare negli Stati Uniti.
6. Alla conquista dell'Asia
A spingere è soprattutto l'Asia. Su 7,3 miliardi di persone che popolano il pianeta, il 63% ha bisogno di lenti correttive. Una cifra che corrisponde a 4,6 miliardi di persone. Ma solo 1,9 miliardi di individui hanno già comprato occhiali, lenti o si sono sottoposti a interventi chirurgici. Secondo le stime hanno bisogno di occhiali circa 2,6 miliardi di persone, in particolare in Asia, Africa e America Latina.
7. Montature da una parte, lenti dall'altra
«Con questa operazione si concretizza il mio sogno di dare vita ad un campione nel settore dell'ottica totalmente integrato ed eccellente in ogni sua parte», ha dicharato Del Vecchio, «sapevamo da tempo che questa era la soluzione giusta, ma solo ora sono maturate le condizioni che l'hanno resa possibile. Finalmente due parti naturalmente complementari, montature e lenti, verranno progettate, realizzate e distribuite sotto lo stesso tetto». Luxottica, infatti, produce occhiali per una trentina di marchi già affermati, mentre Essilor ha inventato le lenti progressive ed è ben presente sui mercati emergenti.
8. La moda in pugno
Attualmente sono Luxottica gli occhiali di molti marchi globali della moda, da Ray-Ban a Oakley fino a Persol. Poi ci sono quelli per cui l'azienda di Belluno detiene la licenza esclusiva: Armani (azionista di Luxottica con il 4,95%), Chanel, Prada e Bulgari. In più, la partnership con Google per sviluppare i Google Glass. Nel corso degli anni l'azienda italiana si è rafforzata soprattutto negli Stati Uniti, dove realizza oltre la metà del suo fatturato.
9. Essilor leader in ricerca e sviluppo
Essilor, invece, nel 1959 ha creato Varilux, le prime lenti progressive. Da quel momento non ha mai smesso di innovare. Ha un team di 550 ricercatori e solo nel 2015 ha depositato 139 brevetti, portando il totale a 7.900. L'azienda francese è anche il primo produttore di lenti oftalmiche al mondo, con oltre un terzo del mercato. Ma soprattutto ha una presenza molto distribuita: 28% circa in Europa, 48% negli Stati Uniti, 18% tra Asia e Africa, 6% in America del Sud. Gli avamposti della futura espansione.
10. La fusione "risolve" il rebus della successione
La fusione con Essilor risolve, in parte, anche lo spinoso problema della successione interno a Luxottica. Del Vecchio, classe 1935, non ha mai voluto far entrare in azienda nessuno dei suoi sei figli, avuti da tre mogli diverse. Nel 2014 ha riequilibrato la Delfin, redistribuendo le azioni tra tutti i suoi discendenti in modo da assegnare a ciascuno il 12,5% del capitale. In pratica, in mancanza del padre, i figli sarebbero stati costretti a prendere decisioni all’unanimità per dirigere Luxottica. Il gruppo italiano, inoltre, ha sempre mostrato difficoltà nel trattenere il top management, con due Ceo dimissionari nel 2014. Il matrimonio con i francesi facilita il superamento di entrambi gli ostacoli, perché fa entrare nuovi azionisti privi di legami di parentela con il fondatore, e perché allarga la governance aziendale.