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Editoriale #79

Primarie degli iscritti PD:

Renzi 66,73% (con 264.879 voti)

Orlando 25,26%

Emiliano 8,01%

L'inconsistenza del programma degli avversari era evidente: assistenzialismo, europeismo acritico e nebbia su chi debba guidare la crescita economica, su come gestirla, su come redistribuire la ricchezza prodotta...

La «prova di affetto» degli iscritti PD. E la prova, anche, che in quattro anni l’ex sindaco di Firenze arrivato ad espugnare il partito a ferma gestione ex diessina il cuore e la fiducia della “base” li ha conquistati. Così almeno la vede Matteo Renzi «Ho passato quattro mesi complicati: ci sono state le dimissioni da Palazzo Chigi, gli avvisi di garanzia con le polemiche conseguenti... Ma dopo questi quattro mesi è arrivata una prova d’affetto, non alla persona ma all’idea di un Paese che non si rassegni a lamentarsi».

Alle precedenti primarie tra gli iscritti Renzi si era fermato al 46%.

Tra i fattori che hanno favorito il buon risultato tra la “base” c’è senz’altro il ricambio degli iscritti, che in tre anni è stato di un terzo: molti militanti non hanno rinnovato la tessera già prima della fuoriuscita di Bersani e D’Alema e altrettanti si sono iscritti per la prima volta o hanno rinnovato la tessera dopo una vacatio di qualche anno. Una nuova generazione di renziani, dunque. Ma c’è anche il dato del compattamento attorno al leader di quanti la scorsa volta erano diffidenti: il bombardamento continua da parte dell’allora minoranza DEM ha probabilmente sortito l’effetto contrario.

A colpire è poi il dato omogeneo a livello nazionale, e il fatto che alla fine Renzi abbia vinto anche nella roccaforte ex diessina di Roma città (62,33% contro il 33,85% di Orlando quando alla vigilia si prevedeva un testa a testa). E l’attenzione si sposta tutta sui gazebo e sugli elettori che la campagna congressuale dei tre candidati riuscirà a richiamare. La scorsa volta andarono a votare in 2 milioni e 800mila, cifra considerata da tutti irraggiungibile in una fase di stanchezza della politica. Ma ormai i giochi sembrano e sono fatti... Renzi sarà segretario PD e dovrà guidare il PD alla sfida delle prossime amministrative a giugno e prepararsi alle elezioni legislative per il prossimo anno. Solo allora si potrà dire se le primarie sono state una vittoria di Pirro con Renzi incapace a portar un PD con alleati sia al centro sia alla volubile sinistra estrema, alla vittoria con oltre il 40%. La strategia adottata nelle ultime settimane da Renzi non cambierà: niente comparsate a ripetizione in tv, niente bagni di folla, nulla che possa dare adito alla critica di “sovraesposizione mediatica” che tanto ha colpito l’ex premier dopo la sconfitta al referendum sulle riforme del 4 dicembre scorso. .

Sciopero ATM-MM a Milano: NO allo spezzatino dell'Azienda municipae, pretende la lobby sindacale.

A Milano il contratto di servizio comprende sia il trasporto pubblico che una serie di servizi che vengono definiti accessori, dal bike-sharing fino alla sosta in cui vengono parcheggiati i lavoratori non più idonei perché anziani. Nella delibera, fondamentale per fare la proroga del contratto di servizio, visto che dall’assessorato spiegano che non si può lasciare non normato un servizio così importante e delicato, viene indicata la possibilità di tenere separato il trasporto pubblico dai servizi accessori. I sindacati chiedono invece che tutti i servizi facciano parte di un unico lotto. Abimelech, sul fronte sindacale, riassume dicendo che «oggi Atm gestisce i servizi comunali, molti servizi. I trasporto pubblico locale, i parcheggi, la sosta, il car-sharing, il bike-sharing, le telecamere e via dicendo. Tutti servizi che stanno dando i propri frutti e hanno creato un sistema molto virtuoso e all’insegna della produttività. Noi questo sistema vogliamo difenderlo». Da che cosa? «Dalla famosa delibera della giunta comunale secondo cui ci saranno gare diverse per i servizi. Perché scorporare i servizi?»

I sindacati difendono il sistema che si è creato in questi anni e che consente una forte coesione sociale difesa da un sostanzioso welfare aziendale, superiore alla media italiana. Si tratta di un ricatto di una corporazione di lavoratori privilegiati che non opera sul libero mercato ossessionata da una privatizzazione strisciante, oppure come pretendono di difendere il bene comune? Anche se si sciopera durante la settimana del design? Infischiandosene di tutto...?

Attentato terrorista nel metro di San Pietroburgo (Russia) con 14 morti. Anche in una nazione con efficienti controlli polizieschi e severe norme di controllo è impossibile garantire la sicurezza. La civiltà moderna si basa sulla fruizione di mezzi di trasporto di massa, di servizi comuni e collettivi come scuole, uffici, acquedotti, alimentazione, in altre parole di una struttura-rete tecnica impossibile da controllare esaustivamente e sistematicamente, che si mantiene sicura sul presupposto del consenso civico e civile. Senza di esso è vulnerabilissima quanto più è estesa e pervasiva, per forza di cose.

Iniziati i lavori del gasdotto (TAP) in Puglia. Si è dovuto attendere sia la sconfitta del referendum sulle trivelle ad aprile dell'anno scorso, sia la sconfitta del governatore della Puglia Emiliano alle primarie del PD per permettere di iniziare i lavori - solo 8 kilometri per terminare un oleodotto costato miliardi, che dall'Azerbagian, attraverso Turchia, Gercia ed Albania ed il mar Adriatico, si congiungerà in Puglia con un altro esistente permettendo all'Italia di diversificare le sue fonti energetiche. I sottoproletari pugliesi quasi tutti dipendenti (ben pagati) della Regione Puglia che hanno dimostrato in piazza contro l'eradicamento di un centinaio di ulivi dovranno, per il futuro, cercare migliori motivazioni. StartFragmentPiù tutela per i bimbi stranieri soli. Dalla Camera, giunge il via libera definitivo la proposta di legge che contiene le disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati. In sostanza, gli obiettivi di questa legge sono: aumentare i controlli sui minori non accompagnati, evitare che questi finiscano nelle mani delle mafie e del racket, favorire gli affidi e tutelare, con un percorso separato dagli adulti, i diritti dei minori. La legge ha, perciò, il duplice obiettivo di rafforzare le garanzie per questi minori – secondo le stime del Ministero dell’Interno, nell’ultimo anno sono stati circa 10mila – nel rispetto delle convenzioni internazionali e assicurare maggiore omogeneità nell’applicazione delle disposizioni in tutto il territorio nazionale. La norma introduce la riduzione dei tempi di attesa dei termini nelle strutture di prima accoglienza dai 60 giorni attuali a 30; la separazione dei minori dagli adulti; la presenza di tutori presso ogni tribunale per i minorenni; il rilascio di sole due tipologie di permesso di soggiorno, per minore età o per motivi famigliari.


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