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Toni Negri: «la leggenda del Milan (proletario) non iniziò con Berlusconi»



Dopo un regno di trentun anni, Silvio Berlusconi ha finalizzato, il 13 aprile, la vendita del "suo" Milan per 740 milioni di euro al gruppo di investitori cinesi rossoneri Sport Investment Lux, guidato dall'uomo d'affari Li Yonghong. Da appassionato tifoso del club, l'intellettuale e filosofo Toni Negri riflette sulla vendita e sulla presidenza del "Cavaliere", che ha combattuto politicamente. Qual è la sua opinione sulla situazione patrimoniale di Silvio Berlusconi durante il regno di trentuno anni? Per i veri "milanisti" la storia del Milan non inizia con Berlusconi - perché il Milan è la squadra di calcio dei proletari della città di Milano (mentre l'Inter è la squadra "signori" della città). E' vero che per quasi trent'anni Berlusconi è stato collegato a Milano, con l'effetto stupefacente degli anti-berlusconiani. Ma questa dolorosa schizofrenia è stata sopportata da molti di noi.

"Mi aspetto il rinascimento del Milan che prima o poi tornerà al primo posto. Sono curioso della nuova PARTNERSHIP CON I CINESI. Sono sempre stato internazionalista, allora perché no? " Gli italiani, per una squadra di calcio, sono pronti a (quasi) tutto, anche a soffrire... Il vero Milan, è "Rocco e i suoi fratelli" (di Luchino Visconti, realizzato nel 1960) le persone, i lavoratori, il sud, il puro succo di Milano - ed è anche il più grande Rocco, l'allenatore storico di questa squadra (dal 1961-1963 dal 1967-1974, dal 1975 al 1977)... Il Milan è servito come strumento politico a Berlusconi? Il club è stato un riflesso del suo successo in campo politico, industriale, dei media? Il Milan è servito da finestra al politico e mediatico Berlusconi, ovviamente, soprattutto da quando ha prevalso in modo fantastico (trenta titoli nazionali dal 1986 al 2017, cinque champions leagues). Berlusconi ha fatto intendere: "vedete come posso fare vincere la mia squadra, vedete come posso far rendere il mio investimento: così farò anche per tutta l'Italia..."

Ma il Milan non ha vinto perché Berlusconi era il proprietario, ha vinto perché era il Milan. Il soprannome di Berlusconi è stato "Sua Emittenza", un gioco di parole da Eminenza (che è il titolo riservato ad un cardinale, è il rispetto del potere costituito...) e Emittenza (trasmissioni televisive cioè emissioni, Berlusconi ne è ancora uno dei "baroni", dal momento che ha i più grandi canali privati, attraverso Mediaset). E abbiamo visto come stavano facendo gli affari di Berlusconi, e che risultato hanno portato all'Italia... Il Milan sopravvissuto a Berlusconi è una delle ragioni del suo successo: anche se vince di più di quello di prima, è probabilmente una delle sue più grandi vittorie. Naturalmente è il denaro investito da Berlusconi che è stato utilizzato per comprare i migliori giocatori e gli allenatori più inventivi degli ultimi trent'anni. Ma altre squadre, con altri presidenti italiani, comperavano direttamente le partite (lo scandalo Calciopoli nel 2006, e lo scandalo 2011 Calcioscommesse sono a testimoniarlo) La serie di successi sportivi del Milan coincide con il successo in politica di Berlusconi (Presidente del Consiglio italiano tra il 1994 e il 1995, 2001-2006, 2008-2011)? Il periodo di declino a partire dalla fine della carriera politica di Berlusconi (nel 2013) Senza dubbio, sì. Ma Berlusconi è stato invischiato nei suoi molti affari legali (conflitto di interessi) e la politica logora, mentre il Milan è in un ciclo discendente, come normalmente accade nello sport. Ci sono momenti in cui una squadra è in ascesa, dove i suoi giocatori e il suo allenatore sono capaci di una miscela simbiotica e inventiva, e momenti quindi meno emozionanti. Attendo la rinascita del Milan, che prima o poi tornerà alla ribalta. Sono curioso di questa nuova partnership con i cinesi. Sono sempre stato internazionalista, quindi perché no? Non sono mai stato sciovinista in generale, figuriamoci nello sport. Tuttavia, ho sempre odiato quel che Berlusconi ha rappresentato politicamente, e escludo in ogni caso che possa fare un ritorno...

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