L A RIVOLUZIONE DELLA COMUNICAZIONE: STAMPA DELLA PRIMA BIBBIA IN TEDESCO
Johan Gutenberg.
Nato verso il 1400 a Magonza , da famiglia patrizia-mercantile,ebbe una buona educazione dato che conosceva bene il latino. Da giovane dovette lasciare la città per le faide cittadine, ed a Strasburgo apprese l’arte dell’incisione e del conio che mise a frutto nella sua professione(precisione maniacale). Si avventurò in alcune attività artigianali , ma in questo non ebbe mai fortuna, non riuscendo mai a restituire il capitale ottenuto in prestito. Ottenne dal banchiere Faust un prestito di 1600 fiorini(circa un milione di euro) realizzare la sua stamperia:fusione degli incunaboli (il costo maggiore), torchi, inchiostro, carta. Incapace di restituire il prestito, Faust rilevò la stamperia affidandola Shoeffer, un lavorante di Gutenberg, che iniziò ad operare con successo. Il pioniere “fallito” anche se non si arricchì ebbe onori e fu soprastante al Vescovo di Magonza.
Si può dire che Gutenberg abbia inventato non la stampa ma un intero processo industriale, comprendente nell'allineare i singoli caratteri in modo da formare una pagina, che veniva cosparsa di inchiostro e pressata su un foglio di carta o di pergamena. L'innovazione stava nella possibilità di riutilizzare i caratteri: fino ad allora veniva usata la tecnica della xilografia (da cui il torchio xilografico), in cui le matrici di stampa venivano ricavate da un unico pezzo di legno, che poteva essere impiegato solo per stampare sempre la stessa pagina, finché non si rompeva la matrice, cosa che accadeva assai spesso. I libri stampati con la nuova tecnica tra il 1453 e il 1500 vengono chiamati incunaboli.
I caratteri mobili (forgiati in metallo tenero e fondibile), ottenuti in rilievo da una matrice. Gutenberg usò il punzone degli orefici per creare non il singolo carattere, ma la matrice di una serie di caratteri (secondo il principio della fòndita a ripetizione). Dalla matrice si potevano ricavare, con apposite colature, i caratteri tipografici in quantità, grandezza e qualità desiderate.
Il processo di produzione richiedeva attrezzature: La principale è il torchio tipografico, modellato sul torchio da vino dei coltivatori renani. E poi materie prime:-- L'inchiostro per i caratteri mobili, con qualità chimiche appropriate ai caratteri in metallo (non più ad acqua ma utilizzando l'olio).
La carta, importata dall’Italia (Fabriano), era prodotta dalla macerazione degli stracci per produrre una pasta lattiginosa che dopo essere stata disidratata in un setaccio era poi pressata per formare fogli.
L'idea vincente di Gutenberg furono sia i caratteri mobili sia l’uso di strumenti e tecniche che già esistevano ed applicarle alla stampa
La Bibbia di Gutenberg (dalla Vulgata di San Gerolamo) o «Bibbia a quarantadue linee» (B42) su due colonne con “righe giustificate con caratteri gotici è il primo libro stampato in Europa con l'aiuto dei caratteri mobili. Ebbe una tiratura di 180 copie e fu realizzata in tre anni,lo stesso periodo di tempo impiegato da un amanuense per una sola copia. La qualità della stampa era così eccellente da risultare superiore ai manoscritti a cui si ispirava. La tecnica della Xilografia,disegni incisi su matrici di legno,permise di realizzare i primi libri “illustrati” di carattere prevalentemente religioso e popolare le fiabe. Le illustrazioni hanno il ruolo di spiegare il contenuto ad un pubblico prevalentemente analfabeta.
In poco tempo la stampa si diffuse rapidamente in tutta Europa dopo 50 anni già erano stati pubblicati 30.000 titoli.
L’istruzione diventava economicamente ragionevolemente accessibile alla classe elevata.
A Venezia i primi stampatori compaiono solo nel 1469, ma la nuova arte ha uno sviluppo rapidissimo(50% della produzione italiana) e in breve la Serenissima è il centro più importante d’Europa per il libro a stampa per l’intraprendenza ( ed i finanziamenti) di alcuni patrizi.
Se Venezia si caratterizza soprattutto per i testi filosofici e di diritto, Milano e
Firenze per le opere religiose e letterarie, Bologna per le opere di diritto e quelle scientifiche, in particolare di astronomia.
Aldo Manunzio (e Plantin nelle Fiandre) fu un esempio di stampatore editore a Venezia, agli inizi del secolo (1501),e con gruppo dei soci e collaboratori Francesco Grifo, (inventore del carattere corsivo, permise la confezione di libri più piccoli) e la collaborazione di famosi eruditi Erasmo da Rotterdam pubblicò accanto a libri in volgare collane dei classici latini in formato tascabile che ebbero un enorme successo in Europa.
Nasce la moderna editoria ( un mix tra la stamperia disposta a ultimare qualsiasi prodotto e l’editore che pianifica volumi destinati a formare collane omogenee) che coinvolge finanziatori,eruditi, tecnici,maestranze.
In seguito a ciò, autori e stampatori cercano di tutelare l'opera del proprio ingegno, per evitare che possa essere riprodotta senza il loro consenso: si ricorre, così, strumenti quali la patente di privilegio, che conferisce all'autore o allo stampatore il diritto esclusivo di stampa e di vendita di un libro per un certo numero di anni (variabile a seconda dei casi); questo privilegio, però, ha valore solo nel territorio controllato dall'autorità che lo ha concesso, e questo ne limita fortementel'efficacia: ed iniziano le edizioni pirate.
Bibbia di Lutero in Volgare: Tedesco parlato, pubblicata nel 1535 ad Augusta
Martin Lutero da buon rivoluzionario capisce l’importanza della stampa: la considera un dono divino e se ne serve, assieme all’uso del volgare, per favorire la diffusione della sua dottrina.
Attorno a Wittenberg e alle città tedesche più coinvolte dal movimento luterano si sviluppano numerose stamperie, attirate dalla possibilità di pubblicare gli scritti del monaco agostiniano e degli altri riformatori. Le persone in grado di leggere e scrivere sono ancora un'esigua minoranza, ma le opere in volgare, come le traduzioni della Bibbia, (fogli di propaganda in volgare) se lette ad alta voce, in sedute collettive, raggiungono anche il pubblico più analfabeta.
Dal momento che il libro, in particolare il libro in volgare, era stato tanto utile alla causa della Riforma, la reazione della Chiesa Romana (per tutelare un pubblico senza cultura e senza senso critico “fragile”) si attua anche attraverso una dura censura per controllare e limitare la diffusione, attraverso i libri a stampa, di idee considerate eretiche e pericolose. L'istituzione dell'Indice dei libri proibiti, ad opera di Paolo IV, è l'aspetto più evidente dell'atteggiamento della Chiesa romana, che vieta anche le traduzioni della Bibbia: solo il catechismo viene stampato in volgare, perché i curati lo leggano ai fedeli, divulgando così le idee conciliari ed è proibita la letura della bibbia in volgare alle donne ed a chi non sa il latino. La censura, e l’Inquisizione, però, non favorisce certo lo sviluppo della cultura, e così in Italia, dove il controllo della Chiesa Romana è particolarmente stretto, si assiste a un progressivo.
Isolamento dal resto del continente: gli editori veneziani, ad esempio, si adeguano alla censura, ripiegando su una produzione religiosa e cattolica e perdendo così il primato europeo. Soprattutto in campo medico, e scientifico i censori non sono in grado di valutare la portata dei contenuti, ma si lasciano insospettire dalla provenienza (Paesi protestanti) delle opere. Si instaura un profondissimo rapporto tra religione, tradizione e scienza (interpretazione aristotelica-scolastica).
Il 5 marzo 1616 la Congregazione dell'Indice mette al bando scritti che trattano "de mobilitate terrae et de immobilitate solis", colpendo così anche l'opera di Copernico che circolava senza problemi da oltre settant'anni (1543). Il 17 febbraio 1600 viene messo al rogo Giordano Bruno e nel 1633 si celebra il processo a Galileo.