Editoriale #99a
VOTO REGIONALE - Il candidato del centrodestra: «Mi sembra un buon risultato, ringraziamo i lombardi per la partecipazione al voto».
I Cinque Stelle non sfondano come nel resto del Paese, ma è un bel balzo in avanti. L’affluenza decisamente alta, sotto i dati degli Interni alle 8 di stamattina (oltre il 76%, con il primato dell'80% a Brescia)
VOTO NAZIONALE - Di Maio e Salvini, partendo dalle periferie nazionali (specialmente il secondo) surclassano il 'primo della classe' Renzi - che adesso rischia il pre-pensionamento, altro che rottamazione... ;-)
Qui sotto una prima proiezione dal Viminale alle ore 8.58: il PD chiaramente fuori dai giochi è forse l'unico dato certo...
La notte del trionfo di Di Maio e Salvini: un assaggio sui social media (video)
Il commento
La più grande sconfitta della sinistra italiana dal dopoguerra...?
e Renzi dovrebbe dimettersi...?
Il naufragio del Partito Democratico di Matteo Renzi: l'economia riparte ma troppo lentamente!
PIL +1,5% - che significa solo ultimi in Europa, debito pubblico che non scende (ormai da decenni), anzi, disoccupazione a livello nazionale ben oltre il 10% dopo ben più di 10 anni dal crollo di Lehman Brothers (settembre 2007, che può essere assunto a vertice della crisi globale occidentale) con punte oltre il 30% guardando solo ai giovani italiani (quelli che non se ne sono già andati...).
Le molti leggi approvate sui diritti civili, il bio testamento, le unioni civili, il reddito di inclusione, divorzio breve, pensioni anticipate e APE, responsabilità civile dei magistrati, bonus bebè, bonus cultura, ecc... hanno contribuito all'ammodernamento in senso europeo dell'Italia ma non sono sufficienti (non in questa fase globale) a convincere gli italiani sfiduciati su un futuro migliore. Potevano esser sufficienti forse 15 anni fa...
L'iper-ammortamento è stato approvato troppo tardi per far ripartire subito l'economia trascinata dal settore industriale (che però pesa meno del 20% del PIL ormai...), come pure la stretta all'immigrazione (un business da 3,5 miliardi finanziati dalla UE finalizzato per ora solo ad ospitare i profughi dall'Africa ma che ha fatto 'inviperire' gli italiani, specialmente della classe media infragilita dai postumi della crisi, col rischio di indurre una 'lotta fra poveri' all'interno dei confini nazionali)
Renzi ha vinto oltre il 40% dei voti nel 2014 con la promessa di rilanciare l'economia stagnante dell'Italia. Molti italiani sognavano un ritorno ai bei vecchi tempi del miracolo economico anni sessanta. Col senno di poi è stata un'illusione pagata a caro prezzo...
Così non è stato, infatti. Il suo Partito Democratico non è riuscito a mantenere le promesse sul piano economico. Mentre l'economia è migliorata un po', la maggior parte degli italiani non ne sente i benefici (specialmente la classe media sempre più impoverita). I giovani del paese sono in gran parte esclusi dal mercato del lavoro - tappato dagli over-50.
Al Sud la disoccupazione giovanile è vicina al 50%. Si deve emigrare come non accadeva più dagli anni '60 e '70.
Sotto l'occhio vigile dell'UE e della Banca Centrale Europea, il governo non può semplicemente spendere - o svalutare - la sua via d'uscita dal problema come spesso accadeva in passato.
Come altrove in Europa, gli elettori frustrati in Italia sono accorsi ai populisti. Il PD di Renzi è finito troppo vicno al 20%. Le possibilità di svolgere un ruolo nel prossimo governo dipendono in gran parte dalla capacità di Silvio Berlusconi di mediare per formare una grande coalizione.
Tuttavia, alcuni osservatori sostengono che le stesse scosse globali che hanno scatenato la crisi del centrosinistra potrebbero anche dimostrarne il valore come forza politica.
"C'è ancora un ruolo per la socialdemocrazia in Europa", ha insistito Michael Broening, analista di Friedrich-Ebert-Stiftung, una fondazione sostenuta dall'Spd di Germay.
"Il problema è che i partiti socialdemocratici hanno dimenticato come mobilitarsi", ha aggiunto. "Una volta che riescono a riscoprire come farlo, c'è ancora molto che possono fare".
Il mercato delle vacche è già cominciato...
Trentamila euro per un seggio in Forza Italia, ventimila con la Lega
(da VENET'S di FABRIZIO DAL COL)
Sarà ma sembra un vero e proprio mercato delle vacche. Dopo essersi aumentati gli stipendi in notturna e a camere chiuse, ecco le novità.
L’obolo è fin troppo maxi e in Forza Italia è già scoppiata la guerra tra candidati. Vecchia guardia, astri nascenti, eletti ”certi”, aspiranti in bilico, peones da retrovia (in lista), stavolta non si fanno sconti: il partito di Silvio Berlusconi, indebitato e a secco, ha già fatto sapere in via informale che a ciascun candidato nei collegi uninominali e nelle liste verrà chiesto tra i 30 e i 40 mila euro, scrive Repubblica. Condizione minima per poter essere in lizza.
La Lega è il secondo partito per contribuzione da 2×1000, alle spalle del PD. Ma non basta. Ecco perché a ogni candidato verranno chiesti 20 mila euro. Almeno a chi beneficerà dei primi posti in lista. Così fan tutti, del resto. Fdi viaggia ai minimi, intorno ai 5 mila.
Vedremo col prossimo Parlamento insediato, quanto mai frazionato, quanti e quali cambi di casacca e che fine farà il 'vincolo di mandato'...
C'è relazione biunivoca tra disoccupazione e voti al M5S specialmente al sud?
L'ipotesi è forte ma da verificare dopo i risultati elettorali, specialmente da parte dei dirigenti PD... qui sotto un tentativo di rappresentazione, appunto da verificare coi dati definitivi del Viminale
Infine, riportiamo il commento di Stefano Folli ai primi exit-poll di ieri sera in video:
"per il centro-sinistra deve avviarsi la riflessione che non è mai stata fatta in questi anni... il PD di Renzi non è mai stato in partita, cosa mai accaduta nella storia italiana..." "certo del prossimo governo non si vede proprio la fisionomia: per il presidente Mattarella sarà un compito estremamente difficile..."