Editoriale #100
Elezioni italiane: demolita la casa comune Europa...?
Elezioni Regionali Lombardia 4 marzo 2018 - Fontana (Lega) primo ovunque...
Una vittoria larga, oltre ogni aspettativa. Il candidato del centro destra Attilio Fontana è il nuovo presidente della Regione Lombardia con il 49,74% dei voti, staccando di ben 20 punti il democratico Giorgio Gori, candidato del centro sinistra che ha portato a casa il 29,09% - incidentalmente si osserva che nel 2013 Ambrosoli risultò solo 4 punti dietro a Maroni.
Terzo è arrivato, invece, Dario Violi del Movimento5Stelle con il 17,36%, quarto Onorio Rosati di Liberi e Uguali con l'1,93%.
Fontana primo ovunque eccetto Milano, Bergamo e Mantova.
A livello di partito la Lega è prima in tutte le province lombarde, seguita dal PD con l'eccezione di Varese e Pavia, dove secondo è il Movimento5Stelle. Il PD è secondo partito in generale in Lombardia tranne che a Varese, città di cui Fontana era sindaco, dove il Movimento5Stelle si piazza al secondo posto con il 18,77% contro il 17,01% dei democratici, e a Pavia dove i 5Stelle hanno il 19,17% e il PD il 18,25%.
Solo Milano è in controtendenza rispetto al risultato lombardo e nazionale: in città il PD resiste e anzi è il più votato. In centro registra il dato più alto per le elezioni alla Camera e al Senato (oltre il 28%), le percentuali calano in periferia (intono al 24%).+Europa supera l’8% e la coalizione di centrodestra è in vantaggio ma di un solo punto, mentre il Movimento 5 Stelle si ferma al 17%. Sala: «In città non siamo lontani dai risultati del 2016, ma bisogna fare meglio. Non c'è niente da festeggiare...»
Si riporta qui sotto la mappa del voto per la provincia di Mantova per apprezzare in modo emblematico in questo caso specifico e tutto sommato periferico il fenomeno più generale della disfatta del PD e del centrosinistra rispetto al risultato di soli 5 anni fa...
Il segretario del Partito Renzi si è dimesso dalla carica di segretario e non si ripresenterà come candidato. Dalle stelle alle stalle...
Un commento possibile, a caldo, è che ora avrà tempo di riflettere (insieme a tutte le teste pensanti del centro sinistra) come sia stato possibile disperdere (dimezzare) in soli 4 anni un capitale di voti e fiducia che è passato dal 40% abbondante delle europee del maggio 2014 al 20% di oggi ...
La direzione del PD ha nominato segretario reggente Martina che ha ringraziato innanzitutto Renzi "per la scelta che ha compiuto dopo il voto" e per "il lavoro e l'impegno enorme di questi anni", ammettendo che il PD ha subito "una sconfitta netta e inequivocabile che ci riguarda tutti, ciascuno per la propria responsabilità, e da cui tutti dobbiamo imparare molto". Martina ha assicurato che il PD starà "all'opposizione" perchè "l'onore e l'onere" di formare il governo spetta a chi ha vinto. Il messaggio va dunque "a Lega e Cinque Stelle: i cittadini vi hanno votato per governare, ora fatelo. Cari Di Maio e Salvini prendetevi le vostre responsabilità"...
Per quanto riguarda il futuro del PD possono essere necessari "anche cambiamenti radicali", senza "accordi di vertice". Non è però questo il momento di fare un congresso. "La prossima Assemblea nazionale - secondo il vice-segretario Dem - dovrebbe avere la forza di aprire una fase costituente del partito democratico in grado di portarci nei tempi giusti al congresso. Perché il nostro progetto ha bisogno ora più che mai di nuove idee e non solo di conte sulle persone". Nel frattempo, ha assicurato, "cercherò di guidare il partito nei delicati passaggi interni e istituzionali a cui sarà chiamato. Lo farò con il massimo della collegialità e con il pieno coinvolgimento di tutti, maggioranza e minoranze, individuando subito insieme un luogo di coordinamento condiviso".
Questi sono i parlamentari lombardi eletti dal PD. Con questi si dovrà ricostruire...
Per la Camera dei Deputati: Mattia Mor, Lia Quartapelle, Emanuele Fiano, Lisa Noja, Barbara Pollastrini, Gian Mario Fragomeli, Matteo Mauri, Ivan Scalfarotto, Maria Chiara Gadda, Mauro Del Barba, Chiara Braga, Alfredo Bazoli, Marina Berlinghieri, Maurizio Martina, Elena Carnevali, Lorenzo Guerini, Matteo Colaninno, Gianfranco Librandi.
Per il Senato: Tommaso Cerno, Tommaso Nannicini, Franco Mirabelli, Alessandro Alfieri, Simona Malpezzi, Antonio Misiani, Roberto Rampi, Eugenio Comincini, Alan Ferrari.
Al Consiglio Regionale della Lombardia gli eletti del PD sono: Pietro Bussolati, Carlo Borghetti, Fabio Pizzul, Carmela Rozza, Paola Bocci, Jacopo Scandella, Gian Antonio Girelli, Luigi Ponti, Angelo Orsenigo, Matteo Piloni, Raffaele Straniero, Antonella Forattini, Giuseppe Villani, Samuele Astuti, Patrizia Baffi.
Lega e M5S sempre più vicini.
Si comincia con la spartizione della presidenza della Camera e del Senato
Si allontana la possibilità, che era solo un pio desiderio di Berlusconi, di un governo del centro destra con il Partito Democratico. A mandarla in cantina è il primo incontro dopo le elezioni dei tre leader delle forze del centro destra. L’idea del leader di Forza Italia era quella di offrire la presidenza della Camera a un esponente del PD, magari a Dario Franceschini o a Roberto Giachetti, cercando però di tenere per il centro destra la presidenza del Senato, per la quale Berlusconi avrebbe voluto promuovere, secondo alcune indiscrezioni, Paolo Romani, mentre il leader della Lega ha rilanciato con Roberto Calderoli.
Angela Merkel è stata eletta cancelliere. Si tratta del quarto, e probabilmente definitivo, mandato che potrebbe rivelarsi il più impegnativo. “Accetto il voto”, ha detto la Merkel raggiante. “E’ un buon inizio per la Germania avere un governo stabile… dopo tanti mesi, ora c’è un grande incentivo per iniziare a lavorare con energia”.
America First: GoodBye Globalisation.
Non poteva che finire così - col senno di poi...
La prima globalizzazione commerciale avvenne nel 1800 sotto la regia del Regno Unito, allora prima potenza economica mondiale, e l'aiuto delle sue cannoniere...
La seconda globalizzazione avvenne dopo il 1945 (già iniziata col secondo conflitto mondiale, di fatto) sotto la regia della ormai super-potenza americana egemone dei mari e dei cieli.
Ora è la Cina la prima potenza economica e manifatturiera globale, e naturalmente vuole la globalizzazione perché ora ad essa conviene, ma non più agli USA che, declassati, diventano protezionisti sperando di arroccarsi in difesa delle rendite di posizione accumulate nel secolo breve.
Il presidente americano Donald Trump, dopo avere imposto dazi sull'accaio e sull'alluminio è al lavoro per imporre dazi fino a 60 miliardi di dollari sulle importazioni cinesi, in attesa di volgersi alla UE, e che peseranno sui settori delle sue rendite primarie: in primis tecnologia dell’informazione (ICT), elettronica di consumo e telecomunicazioni e spazio, ma potrebbero essere molto più ampie. L’elenco potrebbe arrivare a includere 100 categorie di prodotti.
Il piano sui dazi, in programma “nel futuro prossimo”, è stato rivelato da due persone che hanno discusso la questione con l’amministrazione Trump citate da Reuters e sta compromettendo il sentiment degli investitori.
“Non passiamo continuare a chiudere gli occhi nei confronti delle pratiche commerciali scorrette contro il nostro paese!”, ha scritto in un tweet Trump.
Di certo si può ormai affermare che con la globalizzazione i ricchi diventano sempre più ricchi.
XI JINPING, dal letame - spalato per ben 7 anni in un campo di rieducazione durante la rivoluzione culturale all'età di 15 anni - alla gloria.
Il Congresso nazionale del popolo di Pechino modifica la Costituzione cinese che abolisce il vincolo dei due mandati da presidente. Xi sarà il primo presidente - dai tempi di Mao Zedong - a poter restare “a vita” alla guida della Cina. Una grandissima potenza non può permettersi la democrazia, o la direzione collegiale. Meglio che il potere sia concentrato nelle mani di una sola persona. Giulio Cesare, Augusto la pensavano nello stesso modo...
Così Roma passò dalla Res Publica (cioè dal potere in nome de SPQR - il Senato e il Popolo Romano...) all'Impero. La scorciatoia autoritaria, nondimeno, è sempre foriera di disgrazie per il popolo...
EMA - Agenzia del Farmaco Europea: ultimo addio delle speranze per Milano.
Il parlamento Europeo approva definitivamente il trasferimento dell'Agenzia ad Amsterdam.