Via libera al trasferimento dell'Università Statale da Cittàstudi ad Expo. Vago: "Non è go
Trasferimento Statale ad Expo, via libera. Vago: "Non è golpe"
Si è tenuto il ieri il consiglio di Amministrazione dell'Università Statale di Milano che ha approvato il progetto e avviato le procedure per il progetto di Campus nella zona Expo. A conti fatti non è stato deliberato nulla di nuovo, ma l'organo accedemico ha preso atto della risultanza dell'istruttoria e dato mandato all'amministrazione di allestire e cominciare la procedura per la preparazione del bando, dopo il parere positivo del Dipe, il Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica di Palazzo Chigi, sulla proposta di LendLease e sulla procedura di comparazione seguita. Il provvedimento giunge a 24 ore di distanza dalle proteste dei comitati di zona Città Studi, affiancati da forze politiche come Movimento 5 Stelle e Liberi e uguali, che ancora lunedì si sono riuniti per dire no allo spostamento delle facoltà scientifiche nell'area Expo.
Su questo il rettore Gianluca Vago, il cui incarico scade l'1 ottobre, ha dichiarato: "Nella lettura dei comunicati ho trovato una serie di affermazioni completamente false alcune manipolate altre insinuanti, la ricostruzione di quello che è accaduto è molto più semplice: noi oggi non deliberiamo nulla di fatto, perchè tutto il processo che è iniziato tre anni e mezzo fa è stato accompagnato da una serie di passaggi formali secondo quanto previsto da norme, statuti e leggi, negli organi accademici della Statale, Senato e cda, e ha portato a marzo all'approvazione del progetto. Quello che è successo poi è praticamente obbligatorio avendo ricevuto una proposta dal LendLease eravamo obbligati per legge ad esaminarla e accettarla o rifiutarla. È stata fatta e si è completata con il parere che è arrivato ieri, il Dipe, in pratica il governo, ha confermato la validità della nostra analisi cioè che l'offerta è competitiva rispetto all'appalto tradizionale dei lavori. Quella di oggi in cda è una presa d'atto delle risultanza dell'istruttoria e daremo mandato all'amministrazione di allestire e cominciare la procedura per la preparazione del bando, se nulla succederà non verrà pronto prima di dicembre", ha spiegato.
Vago ha risposto punto per punto alle critiche avanzate dagli esponenti politici sul trasferimento in zona Expo. "Non è vero che sia un golpe, non è vero che sia stato fatto contro le norme, è vero esattamente il contrario, non è vero che non c'è un piano economico e finanziario non solo c'è ma se quei signori avessero la bontà di prendersi il tempo di aprire il sito sono pubblici da mesi, non c'è nessun documento nascosto, io sono il primo ad avere l'interesse a tutelarmi rispetto al piano economico e finanziario. Non è vero che lo faremo a debito, non ci costerà nulla rispetto al bilancio attuale, spenderemo esattamente gli stessi soldi che stiamo spendendo adesso per mantenere città studi. Il campus sarà frutto di una razionalizzazione. Non è vero che abbandoneremo Città studi perchè anzi abbiamo reinvestito nella ristrutturazione non banale dei vecchi edifici di via Celoria. Mi sembra non ci sia nulla di quanto affermato che possa essere minimamente confermato alla luce dei dati di fatto. È tutto pubblico e trasparente sul nostro sito da mesi, se uno ha voglia e volontà di farlo, evidentemente non è stato letto o è stato letto e interpretato in una maniera un po bizzarra. Abbiamo fatto quell che volevamo, mi riesce curioso che nessuno tra chi si oppone abbia speso una sola parola per giudicare il progetto del nuovo campus, non c'è un signore che ha detto se quel progetto è bello o no, se è un vantaggio rispetto all'attuale. Io ritengo che sia un'occasione unica per la Statale, per il rilancio della Statale e per mettere i nostri studenti e ricercatori in condizione di lavoro e studio che non si riuscirebbe a ottenere altrimenti in un'area che potrebbe essere promettente dal punto di vista dele occasioni che fornisce per le collaborazioni che si possono generare dentro l'area stessa", ha detto.
Sulle accuse per la sede scelta: "Non è vero che [EXPO] è un'area abbandonata da Dio in mezzo alle autostrade: sembra la descrizione di una roba infernale, invece l'area è infrastrutturata, ben servita, ci si arriva in molti modi, e io continuo a difendere il progetto. Naturalmente se il primo di ottobre la nuova governance avrà dei dubbi tornerà in senato e in cda e cercherà di convincere che il progetto non va bene così com'è, non c'è nulla di strano in questo. Si voleva bloccare l'Ilva e poi non si è bloccato, la Tav e vediamo cosa succede, figuriamoci se non si può bloccare il campus della Statale, non si tratta di questo. Non è vero che non è stata fatta una valutazione di confronto con l'ipotesi di rivalutazione di Città Studi, uno di quei documenti che citavo contiene una comparazione. C'è tutto bisognerebbe leggerlo, capisco che è uno sforzo, sono documenti di varie pagine, se mai qualcuno fosse venuto a chiedermi un parere su quello che sta succedendo avrei spiegato, ma mai nessuno è venuto a chiedermi nulla"...