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Editoriale #128


Matteo Salvini: testa di leone e cuore di coniglio...

L'ultima affermazione: "Se la Francia si mette in testa di giocare alla guerra in Libia... troverà un ministro - notare un ministro, non un governo - che non glielo permetterà...". Solo poche ore dopo il premier Conte dichiarava: "in Libia Francia ed Italia lavorano in sintonia"...

Ormai La lega di Salvini e il M5S hanno iniziato la loro campagna elettorale per le Europee. Di Maio si scopre insospettabilmente partigiano e sarà presente il 25 aprile per ricordare la liberazione dell'Italia dai nazi-fascisti. Lui che non sa nemmeno che cosa sia stata la Resistenza...

Inizia dunque la caccia all'elettorato di sinistra. Salvini punta invece sull'elettorato di destra, ma non troppo perchè la Meloni con Fratelli d'Italia è già un riferimento sicuro per quell'elettorato. Ma al centro si aprono praterie di consenso per la Lega sia a nord che a sud...

Il contratto di governo scritto un anno fa è carta straccia. Sono mutati i rapporti di forza tra i due contraenti e Salvini se ne è avvantaggiato. Tutto da riscrivere.

Salvini è testa di leone e cuore di coniglio poiché non ha neppure osato tentare di andare alle elezioni anticipate, che avrebbe potuto vincere alleandosi con tutte le forze di centro destra. La resa dei conti è rinviata al 27 maggio. Nel frattempo vi sarà la campagna elettorale mentre tutti , dico tutti i parametri economici solennemente strombazzati un anno fa sono in peggioramento pauroso. E che cosa si poteva aspettare da un Di Maio ministro dell'economia , uno che non ha mai lavorato? E che cosa si poteva aspettare dal ministro della difesa Trenta, una persona che ha sempre gestito emergenze umanitarie? E della ministro della salute Grillo scienzata della medicina alternatia? A quando un impresario di pompe funebri sarà nominato ministro della Sanità? Sono gli inconvenienti di una democrazia in cui si ritiene che il consenso elettorale sopravanzi qualsiasi competenza.

Capilista candidati PD alle elezioni Europe. Zingaretti non aveva scelta per tentare il sorpasso di M5S e legittimare la sua segreteria. Tutti i rappresentanti delle correnti del PD e della sinistra arcobaleno sono in lizza. I voti da recuperare sono quelli finiti a M5S. Il vero bottino è là, mentre i centristi su cui Renzi aveva costruito la sua fortuna subiranno il fascino di Salvini...

NORDOVEST: GIULIANO PISAPIA

Giuliano Pisapia, ex sindaco di Milano, con un lungo post su Facebook ha sciolto le riserve sulla sua partecipazione alle elezioni Europee di maggio. «Sento, su di me e sulla mia generazione, il dovere di fare del nostro meglio per lasciare ai giovani l’idea di un’Europa ancora possibile; un’Europa di pace, speranza, solidarietà e giustizia. Ecco perché dobbiamo impegnarci, ecco perché ci sarò», ha scritto in un lungo post su Facebook.

NORDEST: CARLO CALENDA

L'ex ministro allo Sviluppo economico ha tenuto la riserva per mesi, ma da quando il Pd ha scelto di unire il suo simbolo a quello della lista Siamo europei, per Carlo Calenda era scontato un posto di primo piano.

CENTRO: SIMONA BONAFÈ

È Simona Bonafè, che si è guadagnata un “posto al sole” dopo un’euro-legislatura durante la quale si è guadagnata la fama di “secchiona”, come riporta La Stampa, e dopo aver conseguito nel 2014 il record nazionale delle preferenze (288.674), in una campagna elettorale nella quale erano presenti big come Sergio Cofferati o “fuoriclasse” delle preferenze come Gianni Pittella.

SUD: FRANCO ROBERTI

Nicola Zingaretti lancia un simbolo della lotta alle mafie come capolista al Sud, l'ex procuratore nazionale Franco Roberti, 71 anni. «Ho accettato per spirito di servizio», commenta Roberti, «con l'obiettivo, se sarò eletto, di continuare il lavoro per la cooperazione giudiziaria internazionale».

ISOLE: CATERINA CHINNICI

Classe ’54, ha scelto giovanissima la magistratura sulle orme del padre Rocco, ucciso dalla mafia nel 1983. Caterina Chinnici ha lavorato come procuratore della Repubblica presso i tribunali per i minorenni di Caltanissetta e Palermo ed è stata assessore regionale alla famiglia, alle politiche sociali e alle autonomie locali, fino alla sua nomina, nel 2012, a capo del dipartimento ministeriale per la giustizia minorile. Candidata come capolista per il Pd nel collegio Sicilia Sardegna alle elezioni europee del 25 maggio 2014, è stata eletta europarlamentare con 133.876 preferenze.


BREXIT: UE concede proroga divorzio al 31 ottobre...

“Un’estensione flessibile, un po’ più corta di quanto prevedevo, ma ancora abbastanza, per trovare la soluzione migliore. Non buttate via questo tempo”, ha ammonito il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, rivolgendosi ai Comuni “che ora hanno la partita nelle loro mani”, e che grazie all’elemento di flessibilità introdotto nella proroga potrebbero uscire a stretto giro, mettendo fine alla coabitazione forzata con l’Ue. Condizione posta dall’Unione per ottenere la proroga: la partecipazione della Gran Bretagna alle elezioni Europee, pena trovarsi catapultata fuori dal blocco senza un accordo, il primo giugno.

A favore della decisione della proroga al 31 ottobre – che coincide con la scadenza del mandato dell’esecutivo di Juncker – ha giocato la speranza che il nuovo dialogo lanciato dalla premier britannica col leader Labour Jermey Corbyn, possa portare i suoi frutti a breve, e permettere finalmente di aprire un nuovo capitolo...


Libia. Il generale Haftar è alle porte di Tripoli...

Sarà una preda facile? La legge del più forte...e l'ipocrisia dei vicini... e l'impotenza dell'Italia che per il suo passato fascista e colonialista non poteva interferire, almeno poteva supportare meglio la nascente democrazia libica...

L'aspetto paradossale di questa ennesima crisi libica sta nel coro che da ogni parte si leva a favore di una “soluzione politica”. L'hanno chiesta Italia, Usa, Francia ed Emirati Arabi Uniti in una dichiarazione congiunta. L'ha quasi implorata l'Onu, sia tramite Ghassan Salamè, inviato speciale per la Libia, sia tramite Antonio Guterres, il segretario generale che nelle scorse ore si trovava a Tripoli. L'hanno sollecitata la Russia, l'Unione Europea, il G7. Nessuno che spieghi, però, come si possa ottenere una “soluzione politica” quando sul terreno opera una forza militare ben organizzata e meglio armata che, non a caso, confida nella “soluzione militare”.

Stiamo parlando, ovviamente, dell'Esercito nazionale libico guidato da Khalifa Belqasim Haftar, ex generale di Gheddafi, ex insorto anti-Gheddafi e ora candidato autorevolissimo al ruolo di Gheddafi 2 - la vendetta. Haftar, come le plurime identità dimostrano, non è affatto digiuno di politica. Ma si è garantito il dominio della Cirenaica, ha ottenuto il controllo del Fezzan e infine ha lanciato l'Opa definitiva su Tripoli e sull'intera Libia perché quando ha qualcosa da dire si fa precedere da un congruo numero di missili e veicoli blindati, che riescono quasi sempre a essere piuttosto convincenti.



La crescita stimata del PIL per il 2019, infine, sarà dello 0,3% contro l’1% indicato ad ottobre. La nuova stima è quella dell’ufficio studi di Confcommercio, secondo cui nel 2020 la crescita del prodotto interno lordo è attesa in aumento dello 0,5%.


Riviste al ribasso anche le stime 2019 per i consumi: a +0,3% dal precedente +0,8% e per gli investimenti: a +0,3% da +1,2%. Solo degli incompetenti e in malafede come il premier Conte e Di Maio potevano promettere il miracolo economico con la legge di stabilità 2019.




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