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Editoriale #132

Il governo tenta la carta dell'assestamento al bilancio per convincere l'Unione europea a bloccare la procedura di infrazione nei confronti dell'Italia per disavanzo eccessivo. Con un messaggio politico con il quale il governo sottolinea come i giallo-verdi non hanno responsabilita' per il passato e mettono sul piatto numeri diversi da quelli previsti dalla Commissione UE. E' necessaria "una riflessione approfondita su come assicurare un effettivo equilibrio tra stabilita' e crescita, tra riduzione e condivisione dei rischi", si legge in un passaggio della lettera. Il premier Conte, ormai considerato un uomo fantoccio, proporrà un taglio di 2 miliardi: 481 milioni della dote del ministero dell’Economia alla voce “competitività e sviluppo delle imprese”, ulteriori 150 milioni destinati al ministero dello Sviluppo economico sempre con le stesse finalità per un totale di 631 milioni. Stop anche a 158 milioni destinati alla Difesa, 100 al ministero dell’Istruzione, oltre 40 al dicastero Lavoro e più o meno altrettanti agli Affari esteri. Appena due milioni e 1,4 invece saranno bloccati rispettivamente per il ministero della Salute e dei Beni culturali.


Di Maio grida “Al lupo, al lupo!”, ma non gli crede più nessuno, se salta il governo è finita la sua carriera politica.

«La Tav non si farà» e sono partiti i bandi che solo una maggioranza in Parlamento può fermare. «In Europa faremo sentire la nostra voce» ha scritto due giorni fa sul blog delle stelle e il M5S rischia di finire nel settimo eurogruppo o peggio tra i non iscritti. «Mi preoccupa la deriva di ultradestra di Salvini» e vota il decreto sicurezza bis.tutti i partiti, compreso la Lega, hanno approvato un emendamento al decreto crescita per dare 3 milioni alla radio. «Secondo noi è una cosa gravissima, di cui anche la Lega dovrà rispondere davanti ai cittadini. Sono franco: dovrà spiegare perché ha appoggiato questa indecente proposta del Pd!». Forse si va alle elezioni ma subito Di Maio frena: «Dopo di che si va avanti, perché siamo persone serie»...

Arata, quello che ha dato 30.000 euro a Siri, costretto a dimettersi, è stato arrestato, e subito Di Maio: «la politica deve saper subito prendere le distanze». Com’è andata a finire? Salvini non ha preso le distanze. E il leader della Lega non si è neanche presentato all'audizione chiesta dal grillino Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia. Un messaggio per far capire quanta paura ha il leghista delle ritorsioni del suo alleato.


"Non si prende per il culo lo Stato italiano. Non con me, non con questo governo» ha detto in modo enfatico Di Maio ai dirigenti della Whirlpool, la multinazionale di elettrodomestici che due settimane fa ha annunciato di voler chiudere lo stabilimento di Napoli con 420 dipendenti. «È finita l’epoca in cui le multinazionali firmano accordi, prendono i soldi dallo Stato e poi fanno quello che vogliono. Le aziende, gli imprenditori e i lavoratori italiani meritano rispetto. Revoco i finanziamenti alla Whirlpool se non manterrà gli impegni presi» Ma non è successo nulla. La multinazionale il 25 ottobre in cambio di incentivi promessi dal governo si era impegnata a fare investimenti per 250 milioni (e 90 milioni ne ha già fatti) ed allora... tutto finito.


Salvini per sfuggire alla tenaglia di Berlino e Parigi cerca una alternativa negli Usa. Ma allearsi con un elefante 10 volte più forte non è mai una soluzione. Dalla padella alla brace in fatto di condizionamenti...

Arriva Libra, qualcuno svegli gli Stati: Facebook ha emesso una moneta che sfugge a ogni controllo. Libra è la prova della fragilità del nostro sistema monetario. O la piattaforma è di tutti o si creano seri problemi su come vigilare questo sistema in futuro.

Venti di guerra USA-Iran. Il drone statunitense abbattuto dall'Iran nella zona sopra lo stretto di Hormuz si trovava in uno spazio aereo internazionale e non, come sostenuto da Teheran, su territorio iraniano. Il presidente Trump aveva ordinato una rappresaglia che è stata annullata dal comando supremo militare il 21 giugno.


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