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Editoriale #145



7 novembre 2013 Renzi dichiara: la Cancellieri “avrebbe fatto un favore al Paese se si fosse dimessa. Se fossi stato segretario non l’avrei difesa”. 19 novembre 2013 Riunione dei gruppi parlamentari Pd sulla mozione di sfiducia al ministro Cancellieri presentata dal M5s: prevale la linea di Letta (“la mozione è un attacco politico al governo. La risposta deve essere un atto politico, un rifiuto”).

20 Novembre 2013 La Camera discute la mozione di sfiducia n. 1-00230 on. Colletti (M5S) ed altri nei confronti del Ministro della giustizia Cancellieri, che è respinta con 154 voti favorevoli, 405 contrari e 3 astenuti. La pubblicazione di alcune intercettazioni da parte di Repubblica e ADNKronos il 31 ottobre ha messo in evidenza un certo interessamento da parte dell’attuale ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, per le vicende giudiziarie dei Ligresti. Cancellieri è un’amica di famiglia e suo figlio, Piergiorgio Peluso, è stato direttore generale di FonSAI per un anno: ha lasciato l’incarico nel 2012, non in buoni rapporti con i Ligresti, e secondo i giornali ha ricevuto una liquidazione da 3,6 milioni di euro. Al telefono, il ministro Cancellieri dice a metà luglio alla compagna di Ligresti, Gabriella Fragni, un generico “qualsiasi cosa io possa fare conta su di me”. Un mese dopo, spiegaRepubblica, Cancellieri “si attiva” dopo essere venuta a conoscenza delle condizioni di salute in peggioramento di Giulia Maria Ligresti (il 17 agosto sui giornali si era parlato di un rifiuto da parte del giudice per le indagini preliminari di farla uscire dal carcere per motivi di salute). Cancellieri “parla con i due vice capi di dipartimento del DAP, il Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria, per ‘sensibilizzarli’ sul fatto che Giulia Maria Ligresti soffre di anoressia”. Pochi giorni dopo Ligresti esce dal carcere e viene messa ai domiciliari.


20 maggio 2020 L'Aula del Senato ha respinto, con 160 no ( PD,Leu, M5S) 131 sì' e un astenuto, la mozione di sfiducia nei confronti del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, presentata dal centrodestra e con 158 no, 124 sì e 19 astenuti, la mozione di sfiducia presentata da Emma Bonino e altri.​

Le mozioni di sfiducia riguardavano però anche questioni diverse: in particolare quella del centrodestra riguardava la gestione di Bonafede delle scarcerazioni durante l’epidemia da coronavirus, che hanno coinvolto alcuni boss mafiosi ( 375 , solo alcuni rientrati in "collegio" gli altri sono sempre in libera uscita in attesa della bonifica sanitaria delle carceri???!!!) Quella di +Europa, che aveva come prima firmataria Emma Bonino, conteneva invece accuse più generiche e di principio, che attribuivano a Bonafede un approccio giustizialista e populista sulle carceri e un incremento non giustificato dello strumento delle intercettazioni. La mozione rimproverava a Bonafede la mancata riforma della giustizia, e varie altre colpe «dalla negazione costante del fine rieducativo della pena, all’abrogazione di fatto della presunzione di non colpevolezza fino a sentenza definitiva».

«Riconosciamo ai senatori del centrodestra e alla senatrice Bonino di aver posto dei temi veri» ha detto Renzi parlando al Senato annunciando il voto contrario di Italia Viva che è stato determinante. Prima della seduta, Renzi aveva detto che quello di oggi sarebbe stato «uno degli interventi più difficili della mia esperienza politica»: ha cominciato ricordando tutte le mozioni di sfiducia presentate dal Movimento 5 Stelle, il partito di Bonafede, contro i ministri dei governi a cui ha partecipato il Partito Democratico, sostenendo che se Italia Viva avesse applicato lo stesso approccio del M5S, Bonafede sarebbe stato rimosso. Ma la decisione è stata di votare contro le mozioni perché la sfiducia a Bonafede avrebbe comportato la caduta del governo, ha concluso Renzi.

Mala tempora currunt

26 maggio 2020 Open Arms, no della giunta del Senato al processo: i renziani «salvano» Salvini

Con 13 sì a favore della relazione del presidente della giunta Maurizio Gasparri, 7 no e 3 senatori di Italia Viva che non hanno partecipato al voto la Giunta per le immunità del Senato ha respinto la richiesta di autorizzazione a procedere per l'ex ministro Matteo Salvini sul caso Open Arms. Hanno votato no Lega, Fi, Fdi, Autonomie , la M5S Riccardi (in dissenso dal suo gruppo) e l'ex grillino Giarrusso.

Le accuse del tribunale dei ministri Il tribunale dei ministri di Palermo accusa il leader della Lega di sequestro di persona e di rifiuto di atti di ufficio per la vicenda dei migranti della nave Open Arms, bloccati a largo per alcuni giorni, prima dello sbarco a Lampedusa, nell'agosto 2019.

Salvini: «I senatori hanno votato liberamente stabilendo che tutto il governo era d'accordo, anche quel pezzo di governo M5s, da Conte a Di Maio, che dice 'no, non sapevamo nulla, non eravamo d'accordo'. La giunta ha stabilito che ho fatto il mio dovere da ministro. Io non ho cambiato idea rispetto all'anno scorso, altri sì» ha commentato dopo il voto il leader della Lega Matteo Salvini in diretta facebook.

I precedenti Diciotti e Gregoretti Il pronunciamento della Giunta delle immunità del Senato sulla vicenda Open Arms, è il terzo a carico di Salvini. Nel primo, per il caso Diciotti, la richiesta di processo venne respinta: la Lega era ancora al governo con il M5s. La successiva richiesta, per il caso Gregoretti, venne accolta. In quell'occasione lo stesso leader della Lega, non più ministro, chiese di essere processato. Qualche tempo dopo, ricevendo l'avviso di garanzia per Open Arms, Salvini ha commentato amaro: «Ormai le provano tutte per fermarmi. Sono tutti processi politici». Sulla vicenda giudiziaria Gregoretti si registra intanto il terzo rinvio, questa volta causa Covid, dell'udienza preliminare che il presidente dei Gip di Catania, Nunzio Sarpietro, ha ricalendarizzato il 3 ottobre prossimo.

Coronavirus: Disastro specialmente in Lombardia Est ( oltre l'Adda) dove si contano circa il 50% delle vittime italiane dell'epidemia. Le cifre esatte si conosceranno solo tra qualche mese quando l'Istat ed anche Inps comunicheranno i decessi avvenuti nei primi sei mesi di quest'anno.

Sembrano essere cinque le probabili cause di quello che viene definito un “disastro senza eguali”:

1) nessuna zona rossa dopo Codogno. Per analogia con quanto successo a Madrid, Parigi, Londra, Belgio, Olanda, New York, il ritardo nel dichiarare un'area infetta zona rossa ed il relativo lockdown, è la causa principale dei decessi eccessivi.

Come controprova a questa tesi si ha il Veneto e la Germania dove un pronto intervento delle autorità sanitarie ha subito circoscritto l'epidemia. Senz'altro in Lombardia Est una maggiore attenzione ai contagi e il coraggio di dichiarare da subito zona rossa le aree infette avrebbe dimezzato le perdite. Le responsabilità di questi ritardi sono da accertare: se da attribuire ad un governo codardo che ha lasciato alla regione la responsabilità e la decisione di dichiarare l'emergenza per poi attribuirsene i meriti, o in caso di insuccesso di addossarne la responsabilità.

Oppure le colpe sono della regione Lombardia che oltre a non avere avuto il coraggio di prendere decisioni impopolari ed anche illegali, ha sbagliato strategia di difesa contando sui presidi ospedalieri che furono da subito intasati mentre una epidemia si contrasta con misure di sanità pubblica, isolamento, confinamento, controllo sanitario capillare.

2) La strage di anziani nelle RSA per mancati controlli e scarse protezioni. Però in Lombardia vi sono RSA che non hanno avuti decessi. Il segreto? Isolamento degli anziani e di tutto il personale sanitario confinato nella residenza e interdizione di accesso a tutti: fornitori e parenti ecc. ecc.

3) La delibera di spostamento dei positivi in ambulanze in altri ospedali privi di adeguati mezzi di protezione per tutto il personale. Le ambulanze hanno portato a spasso nella bassa Lombardia il virus. Gli ospedali sono diventati focolai di infezione.

4) Mancanza di adeguati posti di terapia intensiva e materiale sanitario, mascherine, camici, tamponi, reagenti, macchinario per veloci test diagnostici. Il tutto abbinato ad una inesperienza ed impreparazione del personale medico che ha combattuto eroicamente con le mani nude purtroppo facendo esperienza sui troppi malati impossibilitati ad essere curati.

5) Nessuna politica di tamponamento e tracciamento dei contagi. Anche se lo tsunami non lo avrebbe permesso almeno nelle prime 3 settimane di marzo.

Fase 2 volge al termine con successo. Gli Italiani si sono dimostrati disciplinati. Il coronavirus è come un terrorista e per sconfiggere i terroristi occorre la collaborazione di tutti. Milioni di occhi, orecchie devono riferire all'intelligence ( il presidio sanitario) ogni alterazione della propria salute per essere curato , certamente non per essere punito. La fiducia del popolo tutto è la base del successo nella lotta contro il terrorista-coronavirus.

Urrah! 170 miliardi di euro concessi dall'UE all'Italia per debellare la crisi innestata dal coronavirus. Sembra che i negoziati dovranno iniziare e forse terminare nel 2021. Nel frattempo nei prossimi cinque anni ogni stato verserà delle rate per raccogliere la somma di circa 750 miliardi. Nel contempo se va bene si elargiranno prestiti condizionati alcuni (pochi) a fondo perduto , altri ( molti) ad interessi quasi zero. Senza essere pessimisti se si considera che quest'anno l'extra debito pubblico italiano sarà di 70 miliardi se si considera poi anche gli anni seguenti risulta evidente che soldi per nuovi investimenti ve ne saranno ben pochi.

Nessuno ha il coraggio che l'Italia è in situazione di default e che gli altri paesi imprestano i soldi, per evitare di essere coinvolti. Anzi vale la massima del medico disonesto: "Un paziente è una miniera d'argento, un paziente morto o guarito non vale nulla." In ogni caso seguiremo attentamente questa saga, messa in giro da un governo che rappresenta il nulla , che ogni mese emette un proclama , che poi ritira. Per ora in due anni il Giueseppi Conte passerà alla storia come il premier che non ha realizzato quasi nulla di quanto promesso, ma è stato grande comunicatore ed ha sempre tranquillizzato la sterminata moltitudine (la rendita parassitaria) che vive a spese dello Stato. Anzi ha fatto di tutto per penalizzare chi crea valore.


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