Ospedali SS Paolo e Carlo di Milano: una lettera anonima ‘indovina’ i vincitori dei concorsi. Ma la
Andrea Sparaciari
Lettere anonime che “indovinano” i vincitori di concorsi settimane prima che si facciano; commissioni d’esame in odore di conflitto di interessi; sindacalisti che vincono i concorsi frutto di accordi che hanno sottoscritto; proiettili indirizzati a delegati sindacali; esposti e querele incrociate tra direzione sanitaria e dipendenti; procedimenti disciplinari che fioccano…
I due ospedali, il San Paolo e il San Carlo – dal 2015 riuniti (con non pochi problemi di convivenza) sotto un unico centro di comando, l’Azienda Socio-Saniaria Territoriale (ASST) Santi Paolo e Carlo – appaiono più una zona di guerra che due grandi nosocomi milanesi.
PUBBLICITÀ
Un conflitto a neanche tanto bassa intensità che vede schierati da una parte il Direttore generale scelto dal Pirellone, Matteo Stocco, appoggiato da Cisl, Uil, Fials e Fsi, e dall’altra le RSU, i sindacati Usb e Cgil, USIS, Nursind e Nursing-up.
L’ultimo fronte di scontro sono state tre selezioni per l’assegnazione di altrettanti “incarichi funzionali” – le vecchie “posizioni organizzative” – in ambito infermieristico, una sorta di avanzamento (soprattutto economico) riconosciuto a un dipendente per responsabilità “aggiuntive e/o maggiormente complesse rispetto alle attribuzioni proprie della categoria di appartenenza”, recita il Contratto collettivo nazionale.
E, sempre secondo contratto, l’attribuzione di tali incarichi avviene solo dopo un accordo sottoscritto tra Amministrazione, RSU e sindacati, che insieme decidono anche l’aumento di stipendio (visto che i soldi in più provengono “dal fondo economico di tutti i lavoratori”). Ma, da quanto scritto nell’esposto presentato il 4 maggio dall’Unione sindacale di base alla procura di Milano, la Direzione sanitaria avrebbe indetto le tre procedure di selezione “non tenendo conto del diniego della Rsu”, che aveva rifiutato “l’ipotesi di impegno economico pari a euro 590 mila”. A dare il proprio ok, invece, erano stati i sindacati Cisl, Uil, Fials e Fisi. Una procedura avallata dal tribunale che aveva bocciato un ricorso presentato dalla Cgil.
Tuttavia, secondo l’esposto dell’Usb, a vincere quelle tre selezioni sarebbero stati “delegati sindacali appartenenti alle sigle UIL, CISL e FIALS”, cioè le stesse sigle “firmatarie dell’accordo aziendale sulle Indennità di Funzione”.
Ma c’è un aspetto ancora più grave: l’esito delle selezioni – basate su curriculum ma, soprattutto, su un colloquio orale davanti a una commissione indicata dalla Direzione sanitaria – è stato reso noto il 30 aprile 2020.
Il 17 aprile, quindi due settimane prima dei risultati, nella casella postale sindacale era stata depositata una lettera anonima (a firma “Lavoratori stanchi e Preoccupati”) indirizzata all’ Usb che preannuncia i nomi dei vincitori. Missiva che il sindacato autonomi sigillava, marcava temporalmente il 25 aprile e metteva da parte, in attesa degli esiti. Che sono arrivati all’inizio del mese successivo, esattamente col risultato previsto dai “Lavoratori stanchi”. Un vincitore con incarichi nel sindacato Uil, uno nella Cisl e uno nella FIAL.
La lettera indicava anche “un quarto nome come vincitore di un ulteriore bando non ancora espletato dall’Azienda, e che risulta l’incarico più economicamente remunerato nell’ambito delle posizioni amministrative”. A vincere la non ancora stabilita procedura, secondo gli autori della lettera anonima, sarebbe stato l’infermiere Vincenzo di Martino, già consigliere dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche OPI Milano-Monza-Brianza, nonché segretario del sindacato FIALS metropolitana di Milano. Un nome, quello di De Martino, già al centro dell’attenzione (e delle polemiche) in passato per il modo col quale era stato trasferito all’Asst Santi Paolo e Carlo e perché tutt’ora coinvolto in un procedimento penale, dopo la denuncia per diffamazione presentata contro di lui da una sindacalista della Uil.
Ma c’è un altro aspetto di quella selezione, secondo l’Usb, che suscita “curiosità”: la composizione della commissione esaminatrice. Secondo i dettami del D.l. n.165, non possono far parte di quelle commissioni “componenti dell’organo di direzione politica dell’amministrazione (…) rappresentanti sindacali o designati dalle Confederazione ed organizzazioni sindacali o dalle associazioni professionali”.
Nella commissione che ha stabilito gli avanzamenti di carriera al Santi Paolo e Carlo, invece, erano presenti “componenti ricoprenti ruoli direttivi all’interno delle associazioni professionali Ordine dei TSRM (Tecnici sanitari di radiologia medica, ndr) e OPI Milano-Monza-Brianza”, si legge nell’esposto. In realtà, il presidente dell’ordine dei TSRM si ritirerà dalla commissione il giorno della selezione, venendo sostituito dal tesoriere dell’OPI. Cioè dello stesso ordine di appartenenza “di alcuni dei partecipanti alle selezioni” e di De Martino, membro con incarichi ufficiali, sia del sindacato FIALS, sia di OPI. Insomma un pesante intreccio di conflitti di interesse degno quantomeno di attenzione da parte dei vertici regionali, responsabili della gestione della sanità lombarda. Che però se ne sono lavati le mani.
«Abbiamo segnalato tutte le incongruenze di questo “strano intreccio” tra Amministrazione, Ordine professionali e Sindacati agli uffici dell’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera già il 20 aprile», spiega a Business Insider Italia, Pietro Cusimano, delegato Usb, «ma non ci hanno mai risposto. Ci ha invece risposto il dg Stocco, al quale era stata girata la cosa, con una smentita e una diffida ufficiale. Per questo abbiamo presentato l’esposto alla magistratura».
Oltre alle assegnazioni funzionali, la vita dei due ospedali recentemente è stata turbata da un altro grave episodio: il proiettile fatto ritrovare il 13 gennaio 2020 davanti all’armadietto dal delegato sindacale della CGIL, Andrea Pinna. Un avvertimento in puro stile ‘ndranghetista che Pinna ha denunciato ai Carabinieri il 15 gennaio, dopo essersi consultato con la struttura della Cgil regionale. “Non ho pensato di richiedere subito un intervento sul posto da parte del personale delle Forze dell’ordine, in quanto il mio unico pensiero è stato è stato quello di prendere al più presto possibile contatti con il personale dirigente, ovvero i referenti sindacali, al fine di ricevere le giuste indicazioni”, metterà a verbale Pinna nella sua denuncia ai militari.
Ma, secondo i vertici dell’Asst, Pinna avrebbe commesso una grave mancanza omettendo di comunicare immediatamente alla Direzione sanitaria l’accaduto. Tanto da meritarsi il 20 marzo scorso l’apertura di un Provvedimento disciplinare da parte del d.g. Stocco per non aver informato immediatamente il “suo responsabile” e il datore di lavoro “della situazione e condizione di evidente pericolo per la sicurezza Sua, dei colleghi e dell’Azienda alla quale appartiene (…)”. Non solo, Stocco, quattro giorni dopo, il 24 marzo, muove un secondo provvedimento disciplinare a Pinna, questa volta perché avrebbe turbato lo svolgimento di una selezione per la mobilità degli infermieri vinta poi dallo stesso De Martino. Una ricostruzione smentita sia dal responsabile di Pinna che dalla dirigente e segretaria della commissione d’esame.
Del resto, che tra il direttore Stocco e il fisioterapista Pinna non corra buon sangue è cosa più che nota nei corridoi della Atts. In passato sono stati tanti i motivi di attrito, come per esempio esposti presentati da Pinna per le condizioni igienico-sanitarie e la supposta violazione di norme di accreditamento regionale in vari servizi e reparti. Esposti che hanno poi visto la stessa Ats erogare sanzioni e prescrizioni alla Asst dei Santi Paolo e Carlo.
A prescindere dell’esito delle varie contestazioni e della eventuale indagine sul concorso per le posizioni organizzative, un dato è chiaro: l’Asst Santi Paolo e Carlo è caratterizzata da un’elevatissima conflittualità sindacale. Per comprendere il motivo, Business Insider Italia ha rivolto queste cinque domande al dg Matteo Stocco:
La vostra struttura è caratterizzata da una forte conflittualità sindacale ormai da molto tempo, come si spiega questo continuo attrito?
Il sindacato Usb ha denunciato di aver ricevuto una lettera anonima in data 17 aprile, contenete i nomi dei vincitori delle future procedure di assegnazione degli incarichi di funzione. Nomi poi rivelatesi esatti, com’è stato possibile?
Risponde a verità che tra i vincitori di detti incarichi compaiano soggetti riconducibili ai sindacati che avevano sottoscritto l’accordo rigettato invece dalle Rsu?
Secondo quanto riferito da Usb, tra i membri della commissione figuravano commissari legati ad alcuni ordini professionali, come sarebbero legati agli stessi ordini alcuni dei candidati risultati vincitori: è così?
Questione richiamo signor Pinna: il dipendente è stato oggetto di richiamo formale per non aver avvertito immediatamente la Direzione sanitaria dell’intimidazione ricevuta, oppure per altri motivi? Se così, quali?
Quesiti che riteniamo leciti e utili, ai quali una direzione generale di un’azienda sanitaria (di nomina politica), chiamata ad amministrare due dei più importanti ospedali di Milano, dovrebbe rispondere con puntualità e chiarezza. La risposta di Stocco invece è stata:
“La Pubblica Amministrazione esercita la propria attività per il tramite di atti pubblici, che chiunque può consultare sul nostro sito aziendale. Chiunque abbia interesse legittimo, soggettivo, può eccepire sugli atti da noi approvati, nelle forme e nelle modalità consentite dalle norme in vigore. Circa la diffusione di filmati e dichiarazioni calunniose lesive alla struttura, e a chi la dirige, abbiamo dato mandato ai nostri legali di provvedere a tutelare l’Azienda nelle sedi opportune”