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Editoriale #146


Strage di Bergamo per coronavirus. La peggior difesa ed autoaccusa del trasformista Giuseppi Conte: "Rifarei tutto". Un burocrate non prende mai decisioni azzardate. Il suo mantra: rispetto formale delle leggi, rifilare ad altri le responsabilità di decisioni coraggiose oltre la legge per potere poi assumersene il merito soltanto caso di successo, o defilarsi in caso di fallimento...

Fontana, governatore della Lombardia, pure lui avvocato, con il rispetto formale delle leggi, limitandosi a sollecitare da Roma l'istituzione della 'zona rossa', ha dimostrato a tutti i lombardi di non avere il profilo di un dirigente sui cui confidare. Le guerre non le vincono i burocrati, perché ogni conflitto non è mai uguale al precedente. Occorrono dirigenti che lancino il cuore oltre l'ostacolo pronti a rischiare o un plotone di esecuzione o una medaglia d'oro. Il coronavirus ha dimostrato che in Italia abbiamo tanti burocrati, che non rischiano formalmente nulla per non perdere le loro prebende.

E’ un dato di fatto e sarà meglio prenderne atto senza nascondere la testa sotto la sabbia: questi lunghi mesi di pandemia hanno allontanato il nord e il sud del paese. Si è arrivati a leggere che per colpa della Lombardia l'intera Italia rimaneva in quarantena. Quando ogni sera, ai bollettini, si sente la percentuale dei malati partendo dal fatto che il 40 o il 50 per cento è in Lombardia, anche se stiamo parlando di qualche decina di casi totali, si da’ un messaggio chiarissimo: vedete dove e chi è il problema. E prima, durante il dramma della pandemia, c'è stata la battaglia senza quartiere tra la Protezione Civile, che ha dimostrato tutta la propria insipienza e la sua monumentale inadeguatezza, e le Regioni, una battaglia che ben presto è diventata tra governo centrale e Lombardia, tra governo centrale e Nord. Il centro destra ormai sulle posizioni di Fratelli d’Italia e il Pd orientato sull’asse del Sud con i Cinque Stelle sono impegnati in una lotta di potere tutta incentrata sulla gestione ai fini del proprio consenso della sempre attesa “montagna di soldi” in arrivo dall’ Europa, facendo finta di ignorare che niente arriverà gratis.

Nelle tre crisi economiche che l'Italia ha attraversato negli ultimi venti ani, 2001 attentato alle torri gemelle New York, 2007-8 crack della Banca Lehman Brothers, 2012- Cura Monti la Lombardia si è ripresa sempre prima dell'Italia , ma riuscendo ad agganciare a malapena la ripresa europea. Per usare una immagine ciclistica da Giro d'Italia: l'Europa è il gruppo guidato dalla Germania con Angela Merkel, segue a poca distanza, senza riuscire ad entrare nel gruppo la Lombardia, mentre il distacco dell'Italia si allunga con il passare del tempo. Seguiremo attentamente questo sviluppo ed informeremo i nostri lettori


Tesla sorpassa Toyota. Ma vale anche più di Coca-Cola e Disney. Bolla speculativa o miracolo tecnologico?

La capitalizzazione di mercato (207 miliardi di dollari) del gruppo automobilistico fondato da Elon Musk o ha superato quella di Toyota, diventando così la casa automobilistica che vale di più al mondo. Solo in gennaio Tesla ha superato Volkswagen( ma angela Merkel ha oppderto ponti d'oro a Tesla per impiantare uno stabilimento a Berlino) divenendo la seconda casa automobilistica al mondo per capitalizzazione di mercato. Ora con i suoi 207,2 miliardi di dollari vale quasi due volte il colosso tedesco e più di Toyota, alla quale strappa lo scettro di regina del mondo. Nell’ ultimo anno il valore di un’azione Tesla è passato da 230 dollari ai 1.100 dollari odierni nonostante una produzione di sole 500.000 auto l’anno e utili scarsi. . Ora comincia anche a macinare utili.

IL CUNEO ITALIANO .l’Ocse avanza più di un dubbio sull’efficacia e l’equità della riduzione del cuneo che parte da luglio, suggerendo invece una riforma delle aliquote Irpef. Lo ha ripetuto anche la Corte dei Conti: bisogna ridurre le aliquote sui redditi dei dipendenti e dei pensionati. Il Tesoro sta studiando una rimodulazione per i redditi medi. Nelle raccomandazioni per l’Italia, la Commissione Ue già in epoca pre-lockdown suggeriva di spostare la pressione fiscale dalle persone alle cose.

CANTIERE ITALIANO Iva o non Iva? Nel pieno dei negoziati sul Recovery Fund europeo, parlare del taglio dell’Iva certo non aiuta. “Piuttosto l’Italia dovrebbe presentare un piano di riforme serio per rilanciare l’economia”, dicono i funzionari di Bruxelles. Conte precisa che si tratterebbe solo di un intervento temporaneo per rilanciare i consumi. Nell’attesa, la cosa peggiore che si possa fare è annunciare una riduzione dell’Iva, senza poi realizzarla, perché l’annuncio ha l’effetto di spingere i consumatori a rimandare gli acquisti.

STATO IMPRENDITORE

Compagnia high cost Oggi, secondo quanto riferiscono da Palazzo Chigi, dovrebbe essere annunciata la soluzione per la nuova Alitalia di Stato. Il governo ha già dettato le linee guida del piano industriale. Ma con una compagnia di soli 100 aerei sarà difficile sopravvivere sul mercato.

Banda nazionale Beppe Grillo vorrebbe un ruolo forte dello Stato anche nella rete delle telecomunicazioni per accelerare lo sviluppo di banda larga e 5G. Il fondatore del M5S dal suo blog ha consigliato a Cdp di salire nel capitale di Tim almeno al 25%, suggerendo la rimozione dell’ad di Open Fiber per poi arrivare alla fusione e alla rete unica. Conte ha detto subito che «è una buona idea». Open Fiber, invece, ha smontato la ricostruzione di Grillo come fake news. Ma in Italia creare una rete unica non è così facile, né conveniente.

Autostop Fumata nera nel vertice di maggioranza della scorsa settimana per risolvere la grana Autostrade. Di fronte al premier che ha spiegato che non si può chiedere a una società privata come Atlantia di scendere sotto il 51% di Aspi senza un indennizzo, i grillini hanno abbandonato il tavolo. Il dossier slitta a metà luglio. Nel frattempo, le voci su un ingresso di Cdp in Atlantia per risolvere la questione non hanno scaldato affatto la Borsa.

INTANTO IN GERMANIA... La Commissione europea ha dato l’ok al piano tedesco da 6 miliardi per la ricapitalizzazione di Lufthansa, oltre alla garanzia statale su un prestito di 3 miliardi. L’Antitrust ha sottolineato che ci saranno delle condizioni per proteggere la concorrenza, tra cui la cessione di slot. Ma Ryanair ha già presentato un reclamo alla Commissione a proposito di un presunto cartello per fissare livelli minimi di prezzo, che riguarderebbe sei compagnie, tra cui Alitalia e due controllate di Lufthansa.

Parmalat tedesca. La “vergogna” Wirecard continua a imbarazzare Berlino. Dopo il buco di bilancio da 1,9 miliardi, l’azienda ha presentato richiesta per avviare la procedura di insolvenza. E mentre diverse società che si appoggiavano alla fintech tedesca hanno congelato temporaneamente gli account dei clienti, lo scandalo investe anche tutti i soggetti coinvolti nell’attività di vigilanza: il Bafin (la Consob tedesca), l’Esma, il supervisore Ue dei mercati finanziari, e pure la società di revisione Ernst & Young.

LAVORO IN QUARANTENA.

Gli essenziali/1 Donald Trump ha esteso fino alla fine dell’anno la sospensione dell’emissione di alcuni tipi di “green card” per i lavoratori stranieri, a eccezione però degli stagionali dei settori dell’agricoltura e dell’industria alimentare.

Gli essenziali/2 Il caso del focolaio di Covid a Mondragone ha fatto uscire dall’invisibilità i braccianti agricoli bulgari che lavorano per 4 euro l’ora alle dipendenze dei caporali della zona. Sono lì da anni, ma l’Italia se n’è accorta solo oggi con la pandemia. Così come il focolaio alla Bartolini di Bologna ha sollevato il velo sui lavoratori della logistica. Aumentano i contagi, ma i magazzini non si fermano. E oggi in Germania scioperano i dipendenti di Amazon.

Gli essenziali/3 Vittoria per i rider milanesi. Trenord ha comunicato che le ultime due vetture di alcuni treni saranno dedicate al trasporto delle biciclette dei lavoratori del food delivery.

Le essenziali Sono 37.611 le lavoratrici italiane neo-mamme che si sono dimesse nel corso del 2019. I papà che hanno lasciato il posto sono stati invece 13.947. I dati arrivano dall’Ispettorato del lavoro. E la crisi Covid potrebbe peggiorare ora questi numeri.

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