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CAPITOLO I - IL PANORAMA POLITICO E IL DIBATTITO NEI PARTITI



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CAPITOLO I - IL PANORAMA POLITICO E IL DIBATTITO NEI PARTITI

La seconda repubblica nacque in seguito alle inchieste della magistratura che portò alla luce un sistema diffuso e tacitamente codificato di corruzione in cui erano coinvolti tutti i partiti che, screditati, dovettero riciclarsi con altri nomi. Il PCI sarebbe diventato PDS, mentre la DC si sarebbe frantumata in varie sigle. Dalle loro ceneri nacquero nuovi partiti: Forza Italia e Lega Nord. Il nuovo sistema elettorale, un semi-maggioritario, favorì la formazione di una coalizione di partiti di centrodestra ed una coalizione di centrosinistra.

1.1 - Premesse storiche: La questione “Tangentopoli” e la “Seconda Repubblica”

1.2 - I nuovi partiti sulla scena politica – La nascita di Forza Italia

1.3 - I nuovi partiti sulla scena politica. La nascita della Lega Nord

1.4 - I nuovi partiti sulla scena politica: Il PDS

1.5 - La scissione della Democrazia Cristiana (DC)


......................................................................................1.1 - Premesse storiche: La questione “Tangentopoli” e la “Seconda Repubblica”


Già dal 1990-91, con il crollo dell’Unione Sovietica e l’abbattimento della cortina di ferro, la guerra fredda era stata accantonata e gli Stati Uniti non avevano più bisogno, né interesse, a sponsorizzare in Italia una Democrazia Cristiana (il partito moderato appoggiato dalla Chiesa Cattolica, che era stato il fulcro di tutti i governi del dopoguerra), divisa in fazioni clientelari. Parimenti l’Unione Sovietica, implodendo ed andando alla ricerca di un nuovo assetto ideologico e geopolitico, non ebbe più interesse a finanziare il Partito Comunista Italiano. Di conseguenza i principali partiti politici si trovarono costretti sempre di più a ricercare altre fonti di finanziamento per conservare il consenso.

Il termine “tangentopoli” fu introdotto nel gergo giornalistico a partire dal 1992 quando il 17 febbraio l’Ing. Mario Chiesa, Direttore del Pio Albergo Trivulzio di Milano, esponente del Partito Socialista Italiano, fu colto in flagrante ed arrestato per concussione e corruzione mentre incassava una tangente di 7 milioni di Lire da Luca Magni, responsabile di una ditta di pulizie, come compenso per l’appalto ottenuto per le pulizie della casa di riposo. A causa delle richieste di denaro sempre più esose ricevute da Chiesa, l’imprenditore aveva deciso di denunciarlo e si era rivolto al magistrato del pool di Milano Antonio Di Pietro che, d’accordo con l’imprenditore, decise di incastrarlo. Grazie alle testimonianze raccolte gli inquirenti scoprirono che non si trattava di un episodio isolato bensì di un sistema diffuso.

Fu così scoperchiato il vaso di Pandora della corruzione e da allora con il termine “Tangentopoli” ci si riferì alla ricerca di autofinanziamento da parte della politica, tramite l’uso diffuso di riscuotere tangenti, praticato in Italia a livello “sistematico” di corruzione[1].

L’arresto di Chiesa fu soltanto il primo di una lunga serie di arresti di uomini politici provenienti da quasi tutti i partiti di governo, inquisiti per reati quali concussione, corruzione, ricettazione, associazione a delinquere, violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti.

Il pool di magistrati di Milano (Borrelli, Di Pietro, Davigo) diede inizio all’operazione “mani pulite” rivelando a tutti gli Italiani che l'intero sistema politico del nostro Paese era corrotto e si manteneva lautamente con l’incasso di tangenti sugli appalti pubblici. Da Milano le indagini si propagarono in tutta l’Italia. Insieme alla classe politica locale, furono coinvolti politici di rilevanza nazionale.

Da allora il termine “tangentopoli” venne usato nel gergo politico e giornalistico per designare aree geografiche, enti pubblici e partiti il cui funzionamento apparve dominato dalla ricerca di tangenti e per definire la corruzione come scambio di denaro privato allo scopo di accedere alle decisioni della pubblica amministrazione condizionandole al proprio vantaggio privato...............................................................................................................................................

Col procedere delle indagini fu scoperto un utilizzo sistematico delle tangenti nell’aggiudicazione e gestione degli appalti relativi a strade, autostrade, aeroporti, metropolitane, istituti penitenziari ed Enti pubblici vari. Anche nelle principali imprese pubbliche, dalle Ferrovie alle Poste, dall'Enel all'Eni, si scoprì il traffico di tangenti. In molti di questi casi si trattava di finanziamento occulto ai partiti e come si appurò in molti casi gli imprenditori potevano considerarsi parte lesa: questa era l’unico modo per ottenere appalti pubblici. Le inchieste coinvolsero anche le maggiori imprese del Paese, dalla Fiat all'Olivetti. Oltre 5000 persone, tra cui 4 ex presidenti del Consiglio e circa 200 parlamentari, furono indagati nel solo filone milanese delle indagini........................................



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