CAPITOLO IV - LA NEW ECONOMY: COMPUTER, SOFTWARE, INTERNET
Abstracts : dal Volume II " Breve storia della II e III repubblica della Repubblica dal 1996 al 2018 e dello Stato Sociale.
Se nel I volume avevamo parlato della prima rivoluzione industriale, affermatasi verso la fine del “700 e compiuta dai “Manchester boys”, verso la fine del XX secolo un’altra rivoluzione industriale prende corpo al di là dell’oceano ad opera dei “West Coast Boys”. Il modo di produrre, di commerciare, di comunicare sul pianeta Terra cambierà totalmente.
………………………..4.2 - Origine ed evoluzione della new economy
Il termine new economy allude simbolicamente ad un nuovo modo di produrre, nato e sviluppatosi in California paese che, per primo e meglio degli altri intraprese il cammino verso una nuova rivoluzione industriale caratterizzata da un eccezionale sviluppo economico e che ha cambiato il modo di vivere dell’umanità.
I nuovi pionieri “West Coast boys” (ragazzi della Costa orientale) erano ingegneri o tecnici creativi senza capitali (Steve Jobs, Bill Gates, Jim Clark) che raccolsero capitali convincendo gli investitori della bontà delle loro invenzioni.
Si ripeteva la favola dei pionieri della prima rivoluzione industriale, i “Manchester boys” della seconda metà del 1700. …………………………………………………..
……………………………………………4.3 - La prima fase (Hardware) di innovazione tecnologica
Questa fase Iniziò negli anni 60-70 nella valle di Santa Clara, situata in California tra le città di San Francisco e San José, soprattutto vicino alle università di Berkeley e Stanford, dove si diffusero aziende per la produzione di memorie per computer (hardware) che resero possibile la diffusione dell'informatica.
L'utilizzo del silicio nella fabbricazione di questi componenti elettronici ispirò il nome di Silicon Valley diventata poi la patria della New Economy. Dai microprocessori, le aziende californiane passarono poi a produrre gli stessi computer. Le grandi imprese legate all'hardware furono Hewlett-Packard, Intel, Dell Computers, Apple, Sun Microsystems.
L’architettura aperta del PC IBM venne lanciata nell’agosto 1981, decretando l’affermazione del computer desktop a scapito dei terminali aziendali collegati al Main Frame. Un anno dopo la Compaq produsse il primo clone. La Commodore presentò il celebre VIC 20: un processore 6502 con 5 KB di Ram. Se ne vendettero fino a 9000 esemplari al giorno.
Nel 1982 La Commodore presentò il Commodore 64. Il calcolatore più venduto della storia: fra 17 e 22 milioni di unità………………………………………………………………………………….
4.4 - La seconda fase di innovazione tecnologica (software)
Essa coincise con lo sviluppo del software, ossia di programmi applicativi usati per lavorare, divertirsi o utilizzati dalle imprese per funzioni elaborate o per collegare in rete i personal computer.
Il boom del software risalì agli inizi degli anni 80 quando iniziò l'irresistibile ascesa della Microsoft anch'essa localizzata sulla West Coast degli Stati Uniti. Essa divenne poi la regina incontrastata del software fino a raggiungere posizioni di monopolio con le varie generazioni dei suoi programmi Windows, tali da attrarre l'accusa di abuso di potere dominante, l'offensiva dell'antitrust americano e una pesante sentenza giudiziaria del marzo 2000.
Caratteristica di questa seconda fase è quella che alcuni economisti definiscono un processo caratterizzato da "utilità marginale crescente". In sintesi, questo concetto deriva dal fatto che dare vita ad un buon programma di software può costare molto in spese di ricerca e sviluppo ma, quando quest'ultimo si afferma sul mercato, costa pochissimo fabbricarne copie aggiuntive in grande quantità.
Il programma Microsoft Office 2000 Professional fu messo in vendita ad un prezzo di listino di 349 dollari, ma il suo costo primo di produzione era stato di soli 20 dollari. Ciò spiega gli altissimi margini di profitto della Microsoft, che nel 1999 avevano raggiunto il 39% del fatturato.
4.5 - La nascita di Internet
Mentre nella Silicon Valley si succedevano senza soluzione di continuità queste ondate di innovazione tecnologica, all'insaputa di tutti, si erano già sviluppate le premesse per la terza ondata: la rete di Internet.
Internet infatti si fondava su tre elementi costitutivi principali: 1) la presenza di un insieme di computer; 2) dei software in grado di rendere compatibili ed omogenee le informazioni tra questi computer; 3) delle reti/infrastrutture di telecomunicazioni che permettevano il trasferimento e lo scambio dei flussi informativi tra i computer.
Internet nacque nel momento in cui questi tre elementi furono contemporaneamente presenti. Nell'arco di trentacinque anni Internet si trasformò da pura teoria a progetto sperimentale a infrastruttura globalmente diffusa e utilizzata.
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La nascita di Internet è connessa alla nascita di ARPA INTERNET, conseguenza naturale dello sviluppo di ARPANET, e alla progettazione del protocollo TCP/IP (1978) che la rese possibile.
Il protocollo TCP/IP (Transmission Control Protocol/Internet Protocol) fu progettato da Robert E. Kahn e Vinton Cerf, due informatici statunitensi che lo svilupparono insieme. Questa tecnologia permetteva di trasmettere le informazioni in Internet controllando il flusso dei pacchetti di dati e il loro recupero in caso di perdita; inoltre era in grado di trasferire e smistare pacchetti di dati tra le diverse reti.
Nel 1983 il protocollo TCP/IP venne adottato come standard e cominciò la diffusione di Internet. Nel 1991 Tim Berners-Lee, fisico e informatico inglese, presentò al grande pubblico il World Wide Web (ragnatela attorno al mondo): “un sistema di documenti elettronici collegati tra loro ai quali è assegnato in indirizzo (indirizzo IP); questo indirizzo era fornito da un ISP (Internet Service Provider, ovvero un fornitore di servizi Internet, come ad esempio Alice, Fastweb, Infostrada, ...) che permetteva ai dispositivi l'accesso ad Internet ed ai suoi servizi. …………………………………………………………………………………………………………
4.8 - I Social Media
I Social Media sono degli ambienti digitali utili alla creazione e alla diffusione dei flussi di comunicazione partecipativa tra le persone. Il presupposto tecnico del loro utilizzo si trova in Internet e in particolare nelle innovazioni introdotte dal Web 2.0.
Nella comunicazione di massa tradizionale, i media classici – televisione, stampa, radio – determinano un flusso di comunicazioni che ricade “passivamente” sugli individui, poiché questi ultimi sono legati al loro ruolo di spettatori, cioè fruitori passivi dell’informazione. In questo caso si parla di “utenti passivi”...........................................
Grazie ai nuovi Social media, invece, si stanno progressivamente affiancando ai media tradizionali queste innovative forme di comunicazione digitale che trovano nella rete Internet, e nel Web in particolare, il loro veicolo di diffusione più immediato.
L’utente diventa “protagonista della comunicazione”; poiché nella fruizione delle informazioni diventa soggetto attivo e non più passivo come avviene con i media tradizionali. In questo caso si parla di “utenti attivi”: la posizione “attiva” dell’utente è cioè determinata dalla condivisione dell’informazione ricevuta e dalla sua possibilità di personalizzarla e manipolarla. La conversione digitale dell’informazione ha contribuito alla creazione di un flusso di comunicazioni multidirezionale e partecipativo...................................................
4.9 - La new economy: una revisione del capitalismo studiato da Karl Marx
………………………………………………………………………..Le lotte sociali del XIX e XX secolo cambiarono radicalmente i contratti di lavoro con l’introduzione delle protezioni sociali garantite in gran parte dall’azienda ed in parte dallo stato: ma con la new economy cambia il contratto di lavoro: è sufficiente che un lavoratore abbia un computer e da casa sua può svolgere qualsiasi lavoro ed essere controllato nella qualità e quantità da un imprenditore. Le società di servizi, dagli idraulici, elettricisti, meccanici, muratori, falegnami, ristoratori, trasportatori, artisti, possono fare riferimento ad una società, che non ha capitali investiti in macchinari, ma solo servizi di Internet, che raccoglie la domanda e la soddisfa inviando come richiesto un meccanico o un elettricista, o un taxista.
Il prestatore d’opera è ritornato nel pieno possesso dei suoi utensili od arnesi di lavoro, risponde personalmente della qualità del suo lavoro e riceverà il compenso precedentemente pattuito con la società di servizi che l’aveva ingaggiato e che si era trattenuta una percentuale.
Tutte le cosiddette spese sociali (assicurazione, ferie, straordinari, malattia, tasse,) graveranno sul prestatore d’opera. Questa controrivoluzione industriale è determinata dall’estrema difficoltà di gestire un gran numero di lavoratori dai bassi profitti, tanto che le tradizionali società di grandi capitali e di grande produzione di scala nel settore automobilistico, elettrico e siderurgico facevano fatica a macinare profitti……………………………………………………………….
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