Mattia Feltri ricorda le vecchie dichiarazioni di Di Maio...
"Erano bei tempi". Si intitola così l'edizione della rubrica Buongiorno de La Stampa che Mattia Feltri dedica a Luigi Di Maio. Il giornalista, in particolare, pone l'accento su quelle che erano le vecchie battaglie del Movimento 5 stelle e dell'attuale ministro degli Esteri sui presunti privilegi della casta. Lo fa andando a ritrovare dichiarazioni che sembrano andare in controtendenza con quelle che sarebbero le azioni e i dati di fatto riscontrati dal giornalista de La Stampa attraverso fonti istituzionali e dati.
Mattia Feltri racconta di aver fatto una cosa di cui si vergogna tanto.
Ossia andare a controllare sul sito della presidenza del Consiglio dei Ministri la situazione relativa ai voli di stato. "Ero - ammette - come un grillino, compulsavo tutti questi voli di Stato di Di Maio". Dato di fatto a cui accompagna una dichiarazione dell'ex capo politico pentastellato che il 19 maggio 2018 annunciava la cancellazione di voli di Stato dopo trent'anni di utilizzo da parte della Politica. Discorso simile a quanto avvenuto con le auto blu. Di Maio le definiva il male e invitava a linciarlo qualora qualcuno lo avesse visto utilizzarlo. E con una piccola ricerca su Google si nota come le parole riportate da Mattia Feltri siano state davvero pronunciate dall'attuale leader della Farnesina.
Con lo stesso esercizio, però, si possono trovare oggi immagini del ministro a bordo delle contestate autovetture. Rispetto al motore di ricerca il giornalista ammette. Mattia Feltri rivela infatti come aver fatto una ricerca ad hoc affiancando il cognome dell'attuale ministro degli Esteri alle parole "auto blu".
Un affiancamento che, nella sezione immagini, propone anche istantanee in cui si vede l'ex capo politico del Movimento 5 stelle scendere da una delle auto istituzionali. Una circostanza immortalata dagli scatti dei fotografi e che avrebbe indotto nell'animo del giornalista uno slogan: "Onestà, onestà".
Riferimenti anche ai costi dello staff di Di Maio
Un motto che, come è noto, appartiene al movimento 5 Stelle. "E - prosegue Feltri - la sapete una bella? Di Maio ha uno staff personale, al ministero degli Esteri da 710mila euro". Feltri svela che queste constatazioni lo avessero quasi indotto ad aprile Di Maio come "una scatoletta di tonno", parafrasando un altro modo di dire che utilizzavano i grillini per definire quello che sarebbe stato il loro approccio nei confronti del Parlamento. Poi ammette di essere rinsavito. E poi un passaggio anche sul referendum: Chi vota no sceglie la vecchia politica? Coraggio, ancora un ultimo sforzo". Questa la chiosa ironica di Feltri in relazione a Luigi Di Maio.
Non resta che attendere per capire se eventualmente ci sarà una replica da parte del diretto interessato o del Movimento 5 stelle, tenuto conto che si tratta di temi particolarmente cari allo schieramento.
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