Il Partito Democratico
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5 – Il Partito Democratico
Il 14 ottobre 2007, dalla fusione tra i Democratici di Sinistra e la Margherita era nato il Partito Democratico. Con oltre 2.690.000 voti, su circa 3.550.000 elettori, il 15 ottobre 2007 Walter Veltroni vinse le primarie fondative per la prima elezione a Segretario che, secondo lo statuto del neonato partito, era automaticamente il candidato premier alle elezioni. Furono nettamente “sconfitti” Rosy Bindi ed Enrico Letta.
L’idea di Veltroni era quella di un partito a “vocazione maggioritaria” che competesse alle elezioni da solo, senza alleati. Cosa comprensibile vista la rissosità infinita con tutti i cespugli radicali con venature anarchiche dell’estrema Sinistra che di fatto avevano sfiancato il Governo Prodi in poco più di due anni.
Era accaduto l’opposto di quanto aveva fatto Prodi, che si era illuso, senza essere il leader indiscusso del partito, di poter governare il folklore irresponsabile della Sinistra radicale ed il clientelismo dei cespugli di Centro. Senza sorpresa, il 24 gennaio 2008, il Governo Prodi era caduto quando l’UDEUR di Clemente Mastella gli aveva tolto la fiducia.
Il Partito Democratico e gli altri partiti del Governo uscente di Centrosinistra affrontarono impreparati la campagna elettorale del 2008, nonostante che già dalla fine del 2007 la tempesta fosse stata chiaramente preannunciata. Al di là delle tecniche comunicative elaborate durante la campagna elettorale vi era un fatto incontestabile: l’eccessiva litigiosità della coalizione guidata da Prodi aveva alienato al Centrosinistra molte simpatie.
Walter Veltroni, ormai consacrato leader del PD e della coalizione in lizza, decise di allearsi soltanto con pochi fidati, lasciando al loro destino i cespugli della Sinistra radicale con a capo il troktzista subcomandante Fausto Bertinotti, per cui ogni accordo era solo una tregua temporanea senza impegno e la piattaforma per ulteriori richieste indefinitivamente.[S1] Il 13 febbraio 2008 Veltroni annunciò il raggiungimento di un’intesa con l’Italia dei Valori per la formazione delle liste elettorali e il 21 febbraio 2008 raggiunse un accordo elettorale con i Radicali, in vista delle elezioni politiche.
Il PD affrontava le prime elezioni politiche della sua storia con Veltroni candidato premier e la sola Italia dei Valori di Antonio Di Pietro come alleato in coalizione. Mentre i Radicali restavano alleati, ma fuori dalla coalizione.
Alle elezioni politiche del 2008 la sconfitta contro il neonato PdL berlusconiano e la Lega Nord fu netta: il Partito Democratico ottenne il 33,2% contro il 37,9% del PdL. La Coalizione di centrodestra giunse fino al 46,8% contro il 37,5% della Coalizione di centrosinistra.
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