La Sinistra Arcobaleno
La Sinistra Arcobaleno
La Sinistra Arcobaleno4 era una lista elettorale creatasi allo scopo di partecipare alle elezioni politiche del 2008 con un accordo tra quattro partiti della “sinistra radicale”: il Partito della Rifondazione Comunista (PRC), il Partito dei Comunisti Italiani (PdCI), la Federazione dei Verdi (FdV) e Sinistra Democratica (SD).
Già nel 2000, la direzione del PdCI aveva proposto una federazione che riunisse le forze post-comuniste, alla sinistra di quella che poi sarebbe divenuta La Margherita. La proposta fu allora accolta con freddezza sia da Rifondazione Comunista che dai DS, più interessati ad alleanze verso il centro. In seguito Rifondazione Comunista si mostrò interessata in quanto voleva avviare la costruzione di una Sinistra Europea, che potesse riunire le forze di sinistra europee e, in Italia, le persone e i movimenti pronti a scendere in politica “a sinistra”. Pur rimanendo formalmente contraria alla federazione, Rifondazione si avviava pertanto anch’essa lungo la strada che avrebbe portato all’unità federativa. Nel frattempo, alle elezioni politiche del 2006 il PdCI e i Verdi (che con Alfonso Pecoraro Scanio erano divenuti parte della “Sinistra radicale”) si presentarono insieme per il Senato sotto la lista comune Insieme con l’Unione.
Il processo di unificazione a sinistra subì un’accelerazione decisiva dopo il IV Congresso dei DS (aprile 2007) che decretò la nascita del Partito Democratico e la contestuale scissione della componente facente capo a Fabio Mussi, che fondò Sinistra Democratica.
Il 31 maggio 2007 si svolse la prima riunione dei segretari e dei capigruppo dei quattro partiti interessati, mentre il 7 giugno si tenne a Roma la prima assemblea pubblica dei parlamentari di PRC, PdCI, Verdi e SD, riuniti per delineare una posizione politica comune................................................................................................... Nello stesso periodo Franco Giordano aveva lanciato un appello al Partito Democratico perché venisse stipulato un “accordo alla luce del sole” al fine di evitare l’eccessiva egemonia del Centrodestra; la proposta venne però respinta dal Segretario del PD Walter Veltroni e dalla classe dirigente del Partito Democratico. La Sinistra Arcobaleno si presentò quindi senza alleanze alle elezioni del 13 e 14 aprile 2008.
Il 19 febbraio si raggiunse l’accordo sulla composizione delle liste unitarie: l’intesa prevedeva che i futuri gruppi parlamentari di Camera e Senato avessero una rappresentanza del Prc al 45%, di Verdi e Pdci al 19% e di Sd al 17%.
La nuova formazione, il cui candidato premier era l’ex Presidente della Camera Fausto Bertinotti, impostò la campagna elettorale sui temi tradizionali delle forze del movimento operaio (lavoro, salari, pensioni, precarietà), a cui furono unite tematiche ambientaliste, l’impegno per la pace, per i diritti civili e la tutela della laicità dello Stato. A tutto questo si unì la promessa di una forte opposizione ad un eventuale Governo di larghe intese, di cui Bertinotti si era dichiarato strenuo oppositore.
Alle elezioni politiche del 2008 la Sinistra Arcobaleno, al di sotto di ogni previsione, si attestò attorno al 3% dei voti, non superò le soglie di sbarramento e non ebbe nessun rappresentante né alla Camera né al Senato. Nelle elezioni regionali del Friuli-Venezia Giulia, tenutesi lo stesso giorno delle elezioni politiche, la lista ottenne invece il 5,65% dei voti e 32.041 preferenze, riuscendo così ad eleggere due consiglieri regionali.
A fronte di tale risultato elettorale, Fausto Bertinotti annunciò le proprie dimissioni da leader politico della Sinistra Arcobaleno e da dirigente di Rifondazione Comunista.
Dopo la sconfitta alle elezioni il cartello elettorale si sciolse. Il PdCI annunciò l’abbandono del progetto della Sinistra Arcobaleno e propose una costituente dei partiti comunisti italiani, mentre all’interno dei Verdi e del PRC vi fu chi proponeva il rilancio del soggetto unitario e chi il suo abbandono..........................................
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