Laboristi "Riprendiamoci il futuro". Sono un figlio della classe operaia.... combatterò per voi
Al congresso di Liverpool il leader Starmer «Riprendiamoci il futuro», ha detto. «Dobbiamo essere disciplinati, pronti a combattere ma anche fiduciosi perché abbiamo già fatto tanta strada. Sono un figlio della classe operaia e ho combattuto tutta la vita. Non intendo fermarmi adesso, combatterò per voi».
Costruire 1,5 milioni di case, nuove città, infrastrutture e rilanciare l’economia verde
LONDRA Il sole 24 ore 11/10/2023 Nicola Degli Innocenti
Missione Governo: così il leader laburista Keir Starmer ha definito più volte la sua strategia nel
discorso di chiusura del congresso del partito ieri a Liverpool. L’ambizione è non solo di vincere
le prossime elezioni, ma di essere confermato al potere per un altro mandato. Per questo, con una sicurezza impensabile fino a pochi mesi fa, Starmer ha promesso «un decennio di rinnovamento nazionale».
Dopo tredici anni all’opposizione il Labour, forte del suo vantaggio in tutti i sondaggi di opinione,
si prepara a conquistare il potere alle prossime elezioni, previste per il 2024. Per vincere però
Starmer deve prima convincere, soprattutto i milioni di ex sostenitori del Partito laburista che nel
2019 lo avevano disertato a favore dei Tories guidati dall’allora invincibile Boris Johnson.
Dopo l’implosione di Johnson in seguito a una serie di scandali e il caos sui mercati provocato da Liz Truss, i Tories hanno ritrovato una certa stabilità con l’attuale premier Rishi Sunak, ma in un contesto di crisi economica e aumento del costo della vita.
Starmer punta quindi a sfruttare l’insoddisfazione e delusione dei cittadini britannici per riconquistare i voti perduti cinque anni fa quando Jeremy Corbyn, troppo estremista per gran parte degli inglesi,era leader del partito.
La “missione Governo” di Starmer è inziata infatti già nel 2020 quando ha preso le redinidel partito dopo la disfatta elettorale e lo ha riportato a posizioni più moderate. Ha fatto marcia indietro sul programma di rinazionalizzazioni promesso da Corbyn e ha corteggiato le imprese,
promettendo di essere il vero “partito del business”, in grado di promuovere la crescita ma anche
gestire le finanze pubbliche in modo responsabile.
Perfino Mark Carney, l’ex governatore della Banca d’Inghilterra, ha dato la sua benedizione
al Labour, definendo «serio» il programma economico del partito. Un altro successo è arrivato
la settimana scorsa con la vittoria del candidato laburista alle elezioni suppletive di Rutherglen
e Hamilton West in Scozia, strappando un seggio ai nazionalisti dell’Snp, lo Scottish National Party.
Starmer ieri non ha fatto rivelazioni, ma ha confermato con decisione il suo programma di Governo: creare un fondo nazionale per investire in progetti infrastrutturali, sostenere il servizio
sanitario nazionale, abolire le esenzioni fiscali per gli stranieri residenti ma “non domiciliati”,
costruire 1,5 milioni di case e decine di nuove città, e soprattutto rilanciare l’economia verde e gli investimenti in energia rinnovabile.
«Sunak dice di fare marcia indietro sulla missione di frenare il cambiamento climatico, io invece
dico avanti tutta», ha dichiarato. Il discorso di ieri è stato il culmine del percorso tracciato finora
da Starmer, che ha non solo prevedibilmente criticato i Tories– un partito finito «nelle acque
torbide del populismo e delle congiure» – ma ha anche e soprattutto proposto un’alternativa
positiva.
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