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Riapertura centrali a carbone: ecco i siti che torneranno a pieno regime





Riapertura centrali a carbone: ecco i siti che torneranno a pieno regime:

Quelle a carbone sono in quattro casi dell’Enel: Fusina (Venezia), Brindisi, Torrevaldaliga (Civitavecchia) e Portovesme in Sardegna. La compagnia Ep Produzione possiede la centrale a carbone di Fiume santo in Sardegna. A2a una a Monfalcone, oltre a un impianto a olio combustibile situato a San Filippo del Mela (Messina). La massimizzazione della produzione a carbone e olio delle centrali esistenti è prevista dal Regolamento pubblicato dal Mite per «realizzare da subito risparmi utili a livello europeo a prepararsi a eventuali interruzioni delle forniture di gas dalla Russia». 7 settembre 2022 Per ridurre i rischi connessi a una potenziale interruzione totale dei flussi dalla Russia durante l’inverno e per rispondere alle richieste europee in termini di riduzione dei consumi per il periodo 2022-2023, il Mite ha pubblicato il Regolamento per «realizzare da subito risparmi utili a livello europeo a prepararsi a eventuali interruzioni delle forniture di gas dalla Russia». E la spinta alla produzione delle centrali a carbone gioca un ruolo importante. Centrali a carbone a pieno regime Per tagliare il consumo di gas rispetto al tendenziale, un contributo di diversificazione ulteriore rispetto all'apporto delle rinnovabili «può essere ottenuto - si legge infatti - dalla massimizzazione della produzione di energia elettrica da impianti che usano combustibili diversi dal gas (carbone, olio combustibile e bioliquidi), già oggi sostenuta dagli alti prezzi dell'energia elettrica sul mercato» I risparmi consentiti sul gas La «massimizzazione della produzione a carbone e olio delle centrali esistenti regolarmente in servizio contribuirebbe per il periodo 1° agosto 2022 - 31 marzo 2023 a una riduzione di circa 1,8 miliardi di standard metro cubo per realizzare da subito risparmi utili a livello europeo a prepararsi a eventuali interruzioni delle forniture di gas dalla Russia». Via libera dunque in Italia a una maggiore spinta delle centrali elettriche a carbone e a olio combustibile, due fonti molto inquinanti ma il cui utilizzo è reso necessario in questa fase di emergenza. Le centrali sul territorio Osservate speciali le sei centrali a carbone e una a olio presenti sul territorio. Quelle a carbone sono in quattro casi dell’Enel: Fusina (Venezia), Brindisi, Torrevaldaliga (Civitavecchia) e Portovesme in Sardegna. La compagnia Ep Produzione possiede la centrale a carbone di Fiume santo in Sardegna. A2a una a Monfalcone, oltre a un impianto a olio combustibile situato a San Filippo del Mela (Messina). Impianti pronti a produrre di più Visto che tutte le centrali italiane sono già operative, in certi casi rimesse in funzione ad hoc su invito del governo nei recenti mesi di crisi, sono tutte pronte per rispondere all'appello a produrre ancora un po' di più. Pur essendo centrali vecchie sono perfettamente a norma rispetto alle regole italiane sulle emissioni, che sono più severe di quelle europee. E tutte le centrali italiane a carbone e a olio combustibile hanno filtri ai camini.

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